Il pomeriggio del 4 giugno, sulla piazza antistante l'ospedale da campo italiano nella circostrizione Xiaode della città di Mianzhu, alcune decine di ragazzi hanno pianto insieme perché i sanitari italiani con cui hanno vissuto insieme in questa decina di giorni stavano per rimpatriare.
Tra le lacrime abbiamo sentito indistintamente una voce conosciuta di conforto, è quella dell'ambasciatore dell'Italia in Cina Riccardo Sessa, venuto appositamente il 4 giugno da Pechino per salutare i sanitari italiani.
I ragazzi e i sanitari italiani hanno vissuto insieme per una decina di giorni, ed hanno legato profondi legami d'amicizia. Nel momento del congedo, è stato difficile per tutti controllare i propri sentimenti. Alla vista di tutto ciò, l'ambasciatore dell'Italia in Cina Riccardo Sessa si è molto emozionato. Egli ha detto:
Lo stesso pomeriggio, si è tenuta anche la cerimonia di consegna dell'ospedale da campo, durante la quale, a nome del governo italiano, l'ambasciatore d'Italia in Cina Riccardo Sessa ha donato tutte le attrezzature dell'ospedale all'Assessorato alla Sanità della provincia del Sichuan, al fine di facilitarne l'utilizzo nelle aree terremotate.
Viene riferito che negli ultimi 12 giorni, il team italiano ha curato quasi mille pazienti, con una media di diversi interventi al giorno. La responsabile sanitaria del team italiano Carola Martino ha riassunto i lavori di questi giorni:
Lo spirito umanitario e l'etica professionale degli italiani è stato molto apprezzato dai locali. Nella folla dei locali, ho visto il chirurgo dell'Ospedale del Popolo della città di Mianzhu, Zhang Wenke, i cui occhi sono pieni di lacrime. Al microfono, egli ha celato di proposito il proprio sentimento:
"Hanno un alto senso di etica professionale. Non pranzano, nè cenano in orario, perchè occupati col gran numero di pazienti."
Dalle espressioni di tutti i locali, ho notato il loro affetto, fra cui ci sono non solo i medici e volontari locali, ma anche innumerevoli pazienti curati dai sanitari italiani. Di fronte al popolo sinistrato locale, l'ambasciatore dell'Italia in Cina Riccardo Sessa ha espresso la sua speranza in merito:
Alla fine di fronte alla bandiera italiana antistante l'ospedale da campo, tutto i sanitari italiani hanno cantato insieme l'inno nazionale, subito dopo sono saliti in pullman alla volta di Chengdu, prendendo la via per tornare in patria. |