Recentemente, attraverso le sue trasmissioni e il suo sito internet multi-lingue, Radio Cina Internazionale ha presentato la verità sulle percosse, assalti, saccheggi e incendi avvenuti il 14 marzo a Lhasa, capoluogo del Tibet della Cina. Molti ascoltatori e internauti ci hanno inviato il loro feedback tramite lettere, commenti ad articoli online e telefonate, condannando le violenze e appoggiando le misure adottate dal governo cinese in merito. Essi hanno anche espresso la loro opposizione al collegamento del problema tibetano ai Giochi Olimpici di Pechino, e la speranza che la Cina organizzi delle buone Olimpiadi.

L'ascoltatore argentino Ricardo Huerta ha sempre seguito i fatti del 14 marzo tramite la rubrica speciale del sito internet in lingua spagnola di RCI. In un messaggio di commento inviato sul sito, egli ci ha scritto: sono indignato per le trame dei separatisti dell' "indipendenza del Tibet" di separare il Tibet dalla Cina. La realtà e le reazioni della comunità internazionale dimostrano che le agitazioni illegittime con secondi fini sono destinate al fallimento. Il 25 marzo, egli ha telefonato alla redazione spagnola di RCI, dicendo:

"Le agitazioni avvenute in Tibet mi hanno sbalordito. Ho visitato già due volte la Cina, quindi so che le dicerie sulla situazione cinese diffuse da alcune forze anti-cinesi utilizzando il problema tibetano sono del tutto infondate e vanno contro la realtà che ho visto. I complotti di certe forze anti-cinesi e dei separatisti di diffamare la Cina e di sabotare i Giochi Olimpici tramite le violenze avvenute in Tibet sono destinati al fallimento."

Negli ultimi giorni anche gli ascoltatori delle trasmissioni in lingua italiana di RCI ci hanno inviato parecchie e-mail, esprimendo la loro energica opposizione ai misfatti avvenuti a Lhasa in Tibet, il loro sdegno per le violenze e rammarico per certi reportages infondati in merito dei media occidentali. Secondo quanto illustrato da Zhang Jin, membro della redazione italiana di RCI:

"Dopo aver saputo dei fatti del 14 marzo attraverso i media, il nostro assiduo ascoltatore Giordano Marcheselli ci ha espresso via telefono e fax la sua energica condanna e rammarico in merito, e il suo appoggio alla posizione del governo cinese. Anche parecchi visitatori del nostro sito internet hanno prestato attenzione all'evento. Tra questi Giuseppe, un italiano che è stato di persona a Lhasa, ci ha detto di aver visto la bella vita del Tibet attuale, per cui è energicamente contrario alle violenze contro i civili istigate dalla cricca del Dalai Lama. Egli spera di ritornare tra poco in Tibet, per rivedere la sua armonia e tranquillità."

Circa le trame dei separatisti dell' "indipendenza del Tibet" di ostacolare i Giochi Olimpici attraverso le violenze, l'intenauta tedesco Helmut Matt ci ha inviato una e-mail, in cui afferma: "Sin dall'inizio ho indovinato che erano un mezzo per ostacolare le imminenti Olimpiadi di Pechino adottato da alcuni con secondi fini. Dalla grande velocità della diffusione in tutto il mondo di dicerie e di reportages non corrispondenti alla realtà possiamo capire le trame meticolose dei manipolatori dietro le quinte. Auspico che il governo cinese padroneggi quanto prima la situazione. Quanto ai media occidentali, la cosa che mi spiace di più è che le notizie false si diffondono sempre rapidamente, ma il riconoscimento della 'falsità' è sempre lento."

L'ascoltatore indiano Shahid Azmi ha telefonato alla redazione Hindi di RCI, dicendo:

"Mi oppongo alle violenze avvenute in Tibet. Oggi nella regione sono avvenuti enormi cambiamenti. La ferrovia è arrivata sul tetto del mondo e la vita della popolazione è migliorata. Tuttavia la cricca del Dalai Lama non vede affatto i progressi e lo sviluppo del Tibet. Per suscitare l'attenzione del mondo, questa ha utilizzato l'occasione delle Olimpiadi di Pechino per provocare incidenti, nel tentativo di raggiungere lo scopo di separare la Cina. Noi ascoltatori indiani ci opponiamo energicamente a tutto ciò. Secondo me, tutti coloro che amano l'umanità, la Cina, lo sport, la verità e la pace, appoggiano sicuramente di tutto il cuore le Olimpiadi di Pechino."