Il 14 marzo a Lhasa si sono verificati gravi atti criminali di aggressioni e percosse, assalti, saccheggi e incendi. Fra questi, gli incendi del negozio di abbigliamento 'Yishion' e del negozio di motociclette del distretto Dazi della città hanno provocato diversi morti innocenti. Durante la conferenza stampa la portavoce del ministero della Pubblica Sicurezza Shan Huimin ha illustrato la situazione dell' arresto dei sospetti:

"Di recente i dipartimenti di pubblica sicurezza di Lhasa hanno arrestato tre sospetti del caso d'incendio del negozio di abbigliamento 'Yishion' e due del caso d'incendio del negozio di motociclette del distretto Dazi. Negli interrogatori iniziali, i sospetti hanno confessato tutti i loro crimini."

Inoltre durante la conferenza stampa il dipartimento di propaganda del ministero della Pubblica Sicurezza ha trasmesso un video ripreso sul posto dei due casi, contenente scene raccapriccianti. Shan Huimin ha detto:

"Gli atti dei cinque sospetti hanno violato le leggi della Cina. I fatti contano più delle parole. I due casi d'incendio dimostrano di nuovo che i fatti del 14 marzo non erano affatto 'cortei o proteste pacifici', ma gravi violenze criminali."

Secondo quanto confessato dai fuorilegge partecipanti ai misfatti come aggressioni e percosse, assalti, saccheggi e incendi, queste gravi violenze sono state organizzate e tramate premeditatamente e accuratamente dalla cricca del Dalai Lama, e provocate in collusione con le forze separatiste all'estero dell' "indipendenza del Tibet". Shan Huimin ha detto:

"Il loro maligno intento era provocare disordini, perturbare e sabotare le Olimpiadi 2008 sul tema della pace e distruggere il buon quadro di stabilità e di solitarietà nazionale, raggiungendo il sinistro e spietato obiettivo della separazione della madrepatria. La crudeltà dei teppisti ha indignato la popolazione delle varie etnie del Tibet, attirandosi l'energica condanna della popolazione dell'intero Paese."

Le violenze dei fuorilegge hanno arrecato enormi perdite alla vita e ai beni della popolazione locale, 18 innocenti sono stati bruciati vivi o accoltellati a morte, mentre le perdite economiche dirette superano i 300 milioni di RMB.

Dopo i fatti, il governo della regione autonoma del Tibet ha subito adottato delle misure secondo la legge, colpendo le violenze criminali. I fatti del 14 marzo a Lhasa sono ormai stati placati, e l'ordine sociale della città è stato fondamentalmente ripristinato. Shan Humin ha affermato che la popolazione delle varie etnie del Tibet sostiene risolutamente le varie misure adottate dal governo e la lotta e la punizione dei criminali partecipanti alle violenze da parte dei dipartimenti di pubblica sicurezza. Ella la detto:

"Nel corso dell'applicazione della missione, i dipartimenti di pubblica sicurezza hanno sempre persistito nei principi di tutela della stabilità sociale, dell'ordine legale e degli interessi fondamentali delle masse delle varie etnie, insistito nell'applicazione della legge in modo civile e applicato in modo severo la disciplina, soccorrendo attivamente i feriti e tutelando con impegno la sicurezza della vita e dei beni della popolazione, per cui hanno ottenuto un ampio sostegno popolare. Nell'intero processo di trattamento secondo la legge, non hanno mai fatto ricorso ad armi letali."

Viene riferito che nel corso del trattamento dei fatti, 242 poliziotti e poliziotti armati sono rimasti feriti, 23 dei quali in modo grave, mentre uno è morto.