Il 19 luglio il conflitto tra Libano ed Israele scoppiato il 12 luglio scorso ha continuato ad imperversare. Lo stesso giorno il gabinentto di sicurezza israeliano ha deciso che le truppe di difesa del Paese continueranno a rafforzare gli attacchi verso il Partito libanese Hazbollah, ivi compresa la distruzione di armi, infrastrutture belliche e di comando. Il leader del Partito Hazbollah ha affermato che le forze del Partito Hazbollah continueranno ad attaccare Israele.
Viene riferito dal giornale israeliano "Gaarez", che secondo la risoluzione approvata il 19 luglio dal gabinetto di sicurezza israeliano, le iniziative delle truppe israeliane mirano a garantire il rilascio dei soldati israeliani detenuti ed eliminare le minacce al popolo israeliano da parte del Partito Hezbollah. Nel contempo Israele prenderà in considerazione l'adozione del canale diplomatico per risolvere gli scontri con il Partito Hazbollah, tuttavia la premessa è che il Partito Hazbollah deve rilasciare senza condizioni i soldati, sospendere gli attacchi agli obiettivi israeliani e applicare completamente le risoluzioni relative del Consiglio di Sicurezza dell'ONU concernenti l'eliminazione della forza del Partito Hezbollah.
Finora i bombardamenti israeliani in Libano hanno causato almeno 237 morti e più di 800 feriti, e nel contempo Israele ha subito attacchi dalle forze Hezbollah con almeno 750 razzi, che hanno provocato 25 morti.
Nel contempo la comunità internazionale continuerà ad intensificare la mediazione: si sono recati a Beirut le varie parti interessate ivi compresi il premier francese Dominque Galouzeau de Villepin, l'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue Solana, ed un gruppo di tre persone dell'Onu per la crisi, responsabili della mediazione.
|