L'11 luglio alla prima città commerciale indiana di Mumbai sono avvenute sette esplosioni consecutive su treni, provocando non meno di 190 morti e 625 feriti. Lo stesso giorno, il governo del Paese e la comunità internazionale hanno espresso la loro condanna dell'accaduto.
La sera dell'11 luglio, il premier indiano Manohan Singh ha dichiarato che la serie esplosioni, che lascia sconvolti, è stata concepita dai terroristi per creare un'atmosfera di panico. Singh ha inoltre espresso le sue condoglianze alle vittime ed ha condannato fortemente gli attentati diretti ai civili innocenti, lanciando un appello agli indiani affinché mantengano la calma di fronte agli attentati terroristici.
Lo stesso giorno, il Segretario generale dell'Onu Annan in visita in Europa ha rilasciato una dichiarazione attraverso il suo portavoce, condannando fortemente le esplosioni terroristiche avvenute a Mumbai.
Anche il premier inglese Blair ed il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice hanno dichiarato la loro condanna delle esplosioni dirette a civili innocenti, ed espresso la loro vicinanza e condoglianze ai familiari delle vittime.
Inoltre, il presidente della Commissione Europea Barroso, l'alto rappresentante per la Politica Estera e Sicurezza Comune Javier Solana, il cancelliere tedesco Merkel e il presidente pakistano Pervez Musharraf hanno uno dopo l'altro rilasciato dichiarazioni o discorsi, esprimendo le loro ferree condanne per le esplosioni. |