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Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della sua visita di Stato in Cina nel dicembre 2004 annunciò ufficialmente che il 2006 sarebbe stato l'Anno dell'Italia in Cina, confermando la ferma volontà del nostro paese di presentarsi per la prima volta in modo articolato e coerente la grande paese asiatico.
Il 6 dicembre 2004 il Ministro degli Affari Esteri On.le Gianfranco Fini firmava con il Ministro della Cultura cinese Sun Jiazheng un Memorandum d'Intesa che formalizzava la comune volontà di presentare a Pecino ed in altre grandi città cinesi una rassegna di iniziative che, come efficacemente sintetizzato dallo stesso Presidente della RPC, Hu Jitao, ampliassero sensibilemente la cooperazione bilaterale nei campi della cultura, della formazione, della scienza e tecnologia, della sanità, della protezione ambientale e del turismo.
L'Italia ha voluto cogliere questa straordinaria occasione per presentare il sistema Italia nel suo complesso, valorizzando efficacemente le componenti economico-commerciali, promuovendo lo scambio dei flussi turistici e degli investimenti, ed offrendo un significativo sommario della possibile futura cooperazione tra Italia e Cina, ed in generale dei rapporti economico-commerciali dell'Italia con i mercati dell'Estremo Oriente.
Sottende la felice celebrazione dell'anno dell'Italia in Cina l'eccelente stato delle relazioni intergovernative) che hanno nel 2005 segnato il 35° anniversario dello stabilimento elle relazioni diplomatiche) che si avvantaggiano del momento creato dal successo della visita a Roma del Primo Ministro cinese Wen Jiabao(6 maggio 2004) e della visita di Stato del Presidente della Repubblica in Cina dal 4 al 9 dicembre 2004.In particolare, la cooperazione intergovernativa ha registrato un salto di qualità in occasione della visita del primo ministro Wen Jiabao e l'emanazione del primo Comunicato congiunto tra Italia e Cina che ha sancito un vero e proprio Partenariato strategico tra i due paesi. In questo senso va anche la contestuale firma della Dichiarazione institutiva del Comitato Governativo Italia-Cina, organo volto a favorire incontri regolari tra i Governi dei due paesi a vari livelli ed a monitorare periodicamente i progressi compiuti nelle collaborazione bilaterali in tutti i settori.
Tra Roma e Pechino persiste una sintonia di vedute, emersa anche in occasione della visita in Italia il 18 marzo 2005 del Ministro degli Affari Esteri cinese li Zhaoxing nella quale egli ha incontrato l'On. Presidente del Consiglio e il ministro Fini, su numerose questioni regionali e globali, in primo luogo sulla riforma del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Da parte cinese si riconosce inoltre il tradizionale ruolo di dialogo che Roma ha svolto con le parti in Medio Oriente, con l'Iran ed anche con la corea del Nord.
Nell'ambito del parterariato strategico tra Unione europea e Cina, l'Italia si sta attivamente adoperando affinchè la cooperazione economica tra la Cina e i paesi UE continui a svilupparsi in un contesto di sempre maggiore correttezza, rispetto delle regole, coerenza e trasparena.A tale fine l'Italia sta dando impulso alla negoziazione del nuovo Accordo quadro che è pevisto sostituisca l'Accordo di Cooperazione Economica e Commerciale del 1985. Sul piano economico-commerciale l'Italia è in terza posizone fra i Paesi fornitori UE(dopo Germania e Francia), e in quinta fra quelli clienti (dopo, in ordine, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia). Nel settore degli investimenti l'Italia si conferma al quinto posto tra gli investitori europei dopo Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia. Da parte nostra si auspica che la crescita cinese si accompagni ad un atteggiamento sempre più rispettoso delle regole del commercio internazionale.
Iniziative del tipo dell'Anno dell'Italia in Cina sono state realizzate solo da alcuni paesi che sono i principali partners della Cina: proprio da poche settimane si è concluso l'Anno della Francia in Cina.
E' pertanto motivo di particolare orgoglio per noi dare l'avvio all'Anno dell'Italia in Cina in quanto prova che il nostro Paese è ormai nel novero dei principali partners del grande paese asiatico.
Il tema conduttore dell'Anno dell'Italia in Cina è la continuità, in quanto si vuole cogliere questa importante opportunità per evidenziare il profondo collegamento tra i nostri "saperi" di oggi ed il percorso storico che ha portato agli attuali risultati. E' un filo che collega strettamente l'ideazione produttiva di qualità con l'espressione artistica, la creazione intellettuale con la realizzazione materiale, come hanno sempre saputo mirabilmente fare i nostri grandi ideatori.
L'iniziativa intende dare prova dell'importanza, ben radicata e sempre attuale, delle relazioni fra due paesi portatori di antica civiltà che nel corso dei secoli hanno mostrato vivo interesse reciproco,recependo anche alcuni aspetti delle rispettive culture, ed intende pertanto offrire al pubblico cinese una panoramica ampia ed articolata della realtà italiana così è andata sviluppando nel tempo e proiettata nel futuro, interpretando al meglio l'esempio di Leonardo, che seppe fondere mirabilmente l'arte con il design e la tecnologia.
Il programma prevede infatti un'ampia gamma di eventi articolati in più segmenti tematici.
Nel settore culturale, oltre manifestazioni, di arti figurative, architettura, design musica, danza, teatro e cinema, collegano i grandi momenti creativi del passato con quelli del presente, sino alla sperimentazione in atto. L'arte italiana, nelle sue varie forme e nella sua evoluzione temporale, è rappresentata in un percorso che partendo dalla civiltà etrusca e attraversando il periodo romano ed il trionfo rinascimentale, giunge alle forme del moderno e dell'applicazione all'artigianato di qualità e all'industria. |
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