Il 7 agosto, ora locale, su richiesta dell'Iran, l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) ha svolto una riunione straordinaria a Gedda, in Arabia Saudita, per discutere dell'uccisione del leader del Movimento Islamico di Resistenza (Hamas), Ismail Haniyeh, della situazione nella Striscia di Gaza e dei conflitti tra Israele, Palestina e altri Paesi della regione.
Durante l'incontro, il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, ha condannato l'attacco che ha portato alla morte di Haniyeh a Teheran, definendolo una chiara violazione della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale dell'Iran da parte di Israele. Bagheri ha affermato che questo atto ha seriamente minacciato la pace e la sicurezza regionali e internazionali, oltre a violare il diritto internazionale e i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite. Ha inoltre richiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di punire i colpevoli e di ritenere Israele responsabile delle sue azioni.
Il vice ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, Walid bin Abdul Karim Al-Khuraiji, ha confermato che Haniyeh è stato assassinato durante una visita a Teheran la settimana precedente. Al-Khuraiji ha definito l'azione una palese violazione della sovranità, dell'integrità territoriale e della sicurezza dell'Iran, nonché una minaccia per la pace e la stabilità regionale. Ha sottolineato che l'Arabia Saudita mantiene una posizione ferma sulla questione palestinese, condannando gli attacchi israeliani contro i civili e respingendo qualsiasi violazione della sovranità e interferenza negli affari interni di altri Paesi.