Il 7 agosto, ora locale, Leni Kinzli, funzionaria del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (World Food Programme, WFP) in Sudan, ha dichiarato che i conflitti armati in Sudan hanno causato una grave crisi alimentare, con circa 26 milioni di persone che non hanno accesso a cibo sufficiente ogni giorno. Oltre al campo profughi di Zamzam, nel Darfur settentrionale, considerato in stato di carestia secondo il rapporto dell'ONU, ci sono anche 13 regioni che affrontano il rischio di carestia.
Kinzli ha spiegato che il lavoro di valutazione è estremamente difficile a causa dei conflitti persistenti in queste aree. Ha aggiunto che il WFP sta potenziando gli aiuti umanitari di emergenza, con l'obiettivo di assistere circa 8,4 milioni di persone entro la fine dell'anno.
Il 1° agosto, l'ONU ha pubblicato l'ultimo rapporto dell'IPC (Integrated Food Security Phase Classification), che indica che al campo profughi di Zamzam le percentuali di malnutrizione acuta e mortalità hanno già superato i parametri di carestia definiti dall'IPC.