Dal primo febbraio, ora locale, la Russia ha formalmente vietato la fornitura di petrolio russo alle persone giuridiche e fisiche straniere che utilizzino direttamente o indirettamente il meccanismo del price cap nei loro contratti. Se nel contratto venisse stabilito un tetto massimo al prezzo, gli esportatori russi di petrolio devono notificarlo alla dogana e al ministero dell’Energia, promettendo di modificarlo entro 30 giorni, altrimenti sarà considerato una violazione di legge. Il decreto in questione rimarrà in vigore fino al primo luglio. Attualmente, i ministeri russi dell’Energia e delle Finanze stanno ancora elaborando la procedura di monitoraggio dei prezzi per le esportazioni di petrolio, che dovrebbe essere completata entro il 1° marzo.