Il 19 dicembre, ora locale, la Commissione europea ha affermato in via preliminare che Meta, società madre del social network Facebook, detiene una posizione dominante nel mercato relativo in Europa e in quello della pubblicità online su social media, e che l’azienda ha spiazzato i suoi rivali collegando i servizi di pubblicità online ai suoi social network. L’azienda avrebbe inoltre imposto unilateralmente condizioni commerciali sleali ai servizi di annunci online concorrenti che fanno pubblicità su Facebook o su Instagram.
La Commissione europea ha quindi ritenuto che queste pratiche violassero l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’UE, che vieta l’abuso di posizione dominante sul mercato.