L’11 novembre, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha presieduto una conferenza stampa di routine. Un giornalista ha rivolto la seguente domanda: “Secondo quanto reso noto, a causa della legge Usa relativa al cosiddetto ‘lavoro forzato’, i prodotti fotovoltaici provenienti dal Xinjiang, dal valore di oltre cento milioni di dollari, sono bloccati da giugno in un porto statunitense. Qual è il commento della Cina in merito?”

Secondo quanto affermato da Zhao Lijian, i fatti hanno già dimostrato ampiamente che il cosiddetto “lavoro forzato” nel Xinjiang è una bugia inventata da alcune persone anti-cinesi. Sulla base di bugie, gli Stati Uniti interferiscono gravemente nel normale commercio di prodotti fotovoltaici con la Cina, violano le leggi del mercato e le regole economiche e commerciali internazionali, danneggiano la stabilità della catena di approvvigionamento e della catena dell’industria fotovoltaica globale e gli sforzi del mondo per far fronte ai cambiamenti climatici, e alla fine danneggeranno i propri interessi. La parte cinese continuerà a salvaguardare con decisione i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi.