Rappresentante cinese: preoccupazioni dal mondo sulla cooperazione tra Usa, GB e Australia sui sottomarini nucleari

2022-09-16 16:48:49

Il 15 settembre, alla riunione del Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), nell'ambito di un argomento formale separato stabilito dalla parte cinese e approvato dagli Stati membri per consenso di quattro volte, sono state discusse le questioni relative alla cooperazione USA-Regno Unito-Australia in materia di sottomarini nucleari. Durante l'incontro, un'ampia gamma di Stati membri ha espresso serie preoccupazioni sulle "sette questioni" della cooperazione tra i tre Paesi in merito. Anche l'ambasciatore Wang Qun, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite a Vienna, è stato intervistato da giornalisti cinesi e stranieri dopo l'incontro.

Nelle interviste, Wang Qun ha affermato: primo, i tre Paesi hanno usato il cosiddetto "reattore di potenza navale" come pretesto per eludere il "peccato originale" che la cooperazione comporta il trasferimento illegale di materiali per armi nucleari. La questione dei "reattori navali di potenza" è essenzialmente un atto di proliferazione nucleare.

Secondo, i tre Paesi hanno confuso le attività militari e gli atti di proliferazione nucleare all’interno della sovranità di uno Stato.

Terzo, il fatto che i tre Paesi abbiano ingannato l'opinione pubblica affermando che "il materiale nucleare è sigillato all’interno dei reattori e non può essere usato direttamente in armi nucleari" è del tutto impraticabile.

Quarto, i tre Paesi, soprattutto l'Australia, violano gli obblighi di dichiarazione previsti dagli accordi di salvaguardia globale dell'Agenzia e dai relativi protocolli.

Quinto, i tre Paesi hanno palesemente oltrepassato la loro autorità e hanno insistito per definire il programma di salvaguardia pertinente direttamente con il segretariato dell’Agenzia.

Sesto, i tre Paesi hanno minato le funzioni e l’autorità dell'AIEA in materia di controllo della proliferazione nucleare, sequestrando la segreteria dell’AIEA per intraprendere attività vietate dallo Statuto.

Settimo, i tre Paesi si sono sempre rifiutati di riferire all'Agenzia sui progressi della cooperazione suddetta, con la causa che "non è stato stabilito alcun programma di cooperazione", quindi il direttore generale e la segreteria dell'AIEA non hanno possibilità di presentare un rapporto sostanziale alla riunione del Consiglio dei governatori dell’AIEA, adempiendo ai loro obblighi di rapporto ai sensi dello Statuto.

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