Martedì 23 agosto la missione permanente della Cina presso le Nazioni Unite ha rilasciato una dichiarazione per confutare con severità la cosiddetta “dichiarazione congiunta” sulla situazione nello Stretto di Taiwan rilasciata alle Nazioni Unite dai rappresentanti permanenti del Belize e di altri Paesi. 

La dichiarazione della Missione permanente della Cina presso le Nazioni Unite ha sottolineato che i rappresentanti permanenti di Belize, Swaziland, Guatemala, Saint Vincent e Grenadine e di pochissimi altri Paesi hanno rilasciato il 23 agosto una dichiarazione congiunta sulla questione di Taiwan e sull'attuale situazione nello Stretto di Taiwan, lanciando accuse infondate contro la legittima iniziativa della Cina a salvaguardia della propria sovranità  nazionale e integrità  territoriale, senza distinguere il bene dal male e interferendo gravemente negli affari interni del Paese. A questo riguardo la Cina esprime la sua ferma opposizione e la sua forte condanna.

Nella dichiarazione cinese si afferma che l’adesione al principio di una sola Cina rappresenta il consenso generale della comunità internazionale, nonché una norma fondamentale delle relazioni internazionali. I paesi che hanno rilasciato la dichiarazione congiunta mantengono cosiddette “relazioni diplomatiche” con Taiwan, che violano gravemente la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, interferendo nei suoi affari interni, e si oppongono erroneamente alla grande maggioranza dei Paesi del mondo. La posizione del governo e del popolo cinesi sulla questione di Taiwan è coerente. Salvaguardare risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale rappresenta la ferma volontà di oltre 1,4 miliardi di abitanti della Cina, così come realizzare la completa riunificazione della madrepatria è l’aspirazione comune e il sacro dovere di tutti i suoi figli. Abbiamo la fiducia e la determinazione di raggiungere la completa riunificazione del Paese e il grande ringiovanimento della nazione cinese.