Commissione per gli affari esteri della CCPPC: ferma opposizione e energica condanna alla visita di Nancy Pelosi nella regione cinese di Taiwan

2022-08-03 01:52:36

Il 2 agosto, la presidente della Camera dei rappresentanti USA Nancy Pelosi, ignorando la ferma opposizione della parte cinese, è giunta nella regione cinese di Taiwan per una visita. Tale azione ha gravemente violato il principio di una sola Cina e i tre comunicati congiunti sino-statunitensi, violato gravemente le norme fondamentali dei rapporti internazionali, ha gravemente sabotato la base politica delle relazioni sino-americane, ha gravemente danneggiato i rapporti sino- statunitensi, e costituisce una grande provocazione politica nei confronti della parte cinese. La Conferenza consultiva politica del popolo cinese esprime ferma opposizione e energica condanna in merito.

Esiste solo una Cina al mondo. Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese. Il governo della Repubblica Popolare Cinese è l’unico governo legittimo che rappresenta l’intera Cina. La questione di Taiwan rientra negli affari interni della Cina. Ci opponiamo fermamente a tutti i tentativi e azioni che mirano a separare la Cina, all’interferenza di qualsiasi forza esterna nel processo di riunificazione pacifica della Cina. Non permettiamo assolutamente qualsiasi paese di intervenire in qualsiasi modo nella questione di Taiwan. La Cina deve realizzare la riunificazione, e la realizzerà sicuramente, il che costituisce una tendenza storica inarrestabile.

Quella di Taiwan è la più importante e più sensibile delle relazioni sino-statunitensi. L’attuale amministrazione Usa ha fatto più volte la seguente promessa sulla questione di Taiwan, ossia, persistere nella politica di una sola Cina e non appoggiare “l’indipendenza di Taiwan”. Tuttavia quello che ha detto e fatto recentemente è contrario alla sua promessa. Sollecitiamo la parte Usa a mantenere la promessa, smettere i contatti ufficiali sotto qualsiasi forma con la regione cinese di Taiwan, e l’interferenza negli affari interni della Cina, non lanciare nessun segnale sbagliato alle forze separatiste che invocano l’“indipendenza di Taiwan”, e non andare sempre più lontano sulla strada pericolosa.

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