Yang Jie, uno stilista cinese nel mondo
  2014-12-01 15:22:31  cri

Vi presenterò un stilista cinese molto famoso, che ha offerto e continua ad offrire un grande contributo al settore della moda in Cina: Yang Jie.

Yang Jie, classe 1981, è un balinghou, ovvero un "nato negli anni '80".  Nonostante la sua giovane età, vanta già non pochi titoli: uno dei dieci migliori stilisti cinesi, creatore del marchio d'alta moda Yangjie Design, consulente del marchio Hongdu (noto per la confezione degli abiti dei presidenti cinesi). Quando nel 2004 si aggiudica il primo premio alla China Cup, competizione internazionale per il design della moda, è solo uno studente prossimo a terminare i suoi studi. Nel 2006 si laurea da borsista allo Ied di Milano, nel 2007 entra a far parte del team di stilisti che realizza i vestiti indossati dai tedofori alle Olimpiadi di Beijing e nel 2009 disegna le uniformi dei piloti della pattuglia acrobatica Primo Agosto dell'aviazione cinese, collaborazione della quale è particolarmente orgoglioso.

Oltre che affermato stilista, dal 2006 Yang Jie è anche docente presso il Beijing Institute of Fashion Tecnology, professione che ama molto: "Insegnare mi dà grande gioia, mi permette di essere in costante contatto con idee giovani e nuove. È uno scambio reciproco". Forse proprio per questa sua esperienza, Yang Jie, diversamente da molti stilisti un po' snob, è una persona cordiale e un brillante conversatore, con un forte senso della responsabilità. È convinto che con l'impegno degli stilisti, generazione dopo generazione, la moda cinese potrà fare il suo ingresso nell'arena internazionale.

Sul modo in cui è nata quest'idea della sfilata, Yang Jie, ha detto così:

"L'abbiamo chiamata 'Xixiu', perché già da molti anni il Beijing Institute of Fashion Tecnology ha continuato ad organizzare delle performance per quegli studenti che hanno ottenuto dei risultati positivi, dando loro una possibilità di esercitarsi. Tuttavia mi sono reso conto della mancanza di un tema principale e di una certa continuità, quindi, dall'anno scorso, abbiamo intitolato l'evento 'Xixiu-1', dove 'Xixiu' evoca il significato di 'Bellezza etnica del sud-ovest'. Siamo poi arrivati alla seconda edizione dell'evento, che è stata ampliata. Nel sud-ovest della Cina ci sono molte minoranze, tuttavia, la cultura cinese è assai ricca, perciò abbiamo esteso il tema della sfilata, includendo aspetti culturali di tutto il paese.

Abbiamo scoperto che, in questi anni, la Cina è diventata più fiduciosa in sé stessa. Se ci mettiamo in paragone con gli altri paesi del mondo, continuando a seguire il loro stile, perderemmo le nostre caratteristiche e la nostra consapevolezza. Così ho compreso che dobbiamo iniziare da una base di elementi cinesi, e per questo abbiamo costituito la prima e la seconda edizione di 'Xixiu'. Quando siamo arrivati alla terza, il nostro tema è stato 'Fantasie italiane'; abbiamo insistito su una base di cultura cinese, su cui abbiamo inserito la cultura italiana, poiché per quanto riguarda la moda maschile, l'Italia si trova in una posizione di guida nel mondo. In questo modo abbiamo voluto comunicare un concetto di internazionalizzazione. Inoltre, con le mie esperienze di studio in Italia, il nostro desgin, le linee e le proporzioni prestano maggiore attenzione all'estetica della scultura italiana. Questo è ciò che abbiamo pensato di fare in occasione della terza edizione di 'Xixiu': trasmettere la cultura cinese nelle collezioni internazionali. Continueremo con nuove edizioni di 'Xixiu', e nella quarta, prevista per l'anno prossimo, crediamo di poter scavare ancor più profondamente nella cultura cinese. Gli stilisti, di generazione in generazione, scoprono, in questo processo, che lo stile cinese è veramente molto bello. Dunque noi continueremo nelle nostre creazioni originali, attingendo alla cultura cinese!"

Yang Jie ha studiato in Italia per 3 anni, e sulla sartoria maschile italiana, si è pronunciato così:

"Il motivo per cui in quegli anni ho scelto di studiare in Italia, è che fin da bambino avevo una passione per il rinascimento, per la scultura di Michelangelo. Questa passione era veramente fortissima. Poi abbiamo conosciuto i poemi epici romani, e la loro cognizione della bellezza del corpo umano. Durante le loro campagne militari, i romani usavano porre delle sculture di marmo in ogni luogo come simbolo di potere, e le proporzioni dei corpi in queste sculture sono molto belle. Ritraggono dei generali romani nelle loro armature, che indipendentemente se in metallo o pelle, una volta indossate, presentavano la forma di una T rovesciata. Questo aspetto, secondo me, costituisce il perno della moda maschile italiana. Sul motivo per cui questa occupa una costante posizione di guida nel mondo, possiamo dire che non è solo grazie ai buoni tessuti e alle buone maestranze, ma anche perché ha delle forme più belle, che rendono più evidenti e più fluide le proporzioni delle linee maschili. Questi abiti danno l'impressione che ci sia armatura sul corpo di un uomo, e questo è quello che ho capito sulla sartoria maschile italiana: possiede un concetto estetico scultoreo con cui crea i suoi abiti."

Quindi, da un grande centro della moda come l'Italia c'è di certo molto da imparare. Secondo Yang Jie, possiamo e dobbiamo apprendere due aspetti molto importanti: Creazione originale e innovazione, e ci tiene sempre a sottolineare che sono proprio questi due elementi che determinano il risultato. Per rispondere a questa complessa domanda posso fare un piccolo esempio: in Italia ci sono tanti marchi famosi che tutti conosciamo. Ogni anno, nel loro intero processo di sviluppo, questi investono maggiormente nella creazione dei propri elementi distintivi, delle fantasie, dei colori e delle stoffe, partendo dalle origini. Ogni prodotto è unico in quanto appartiene a questo marchio, e solo se si offre alta qualità e un ottimo servizio e al proprio gruppo di consumatori, si ottiene in cambio la loro fedeltà, un valore unico per il marchio e per la sua crescita stabile. Visitando le boutique di Milano ho osservato come ogni negozio presenti uno stile diverso poiché il gruppo di consumatori cui è diretto è diverso: in questo modo ogni marchio ottiene il proprio spazio per svilupparsi. Questo è secondo me ciò che dobbiamo imparare in Cina, ma prima di tutto dobbiamo comprendere realmente il valore del design e della creazione originale.

Nella prima edizione di "Xixiu" siamo andati alla scoperta della bellezza dello stile etnico maschile del sud-ovest della Cina, mente nella seconda edizione, la cultura tradizionale cinese ci ha affascinato con le sue possibili applicazioni. Con le "Fantasie italiane" della terza edizione di Xixiu costituiremo un dialogo con la cultura dell'Italia: il pesce in olio piccante accompagneranno la pasta, le pantofole a testa di tigre entreranno in una chiesa, mentre gli arabeschi della minoranza Li s'incontreranno con le forbici italiane...

Le nostre mani di giovani stilisti hanno creato delle "sensazioni" per la moda maschile, in cui gli scintillanti gioielli delle due culture comunicano attraverso un vero scambio.

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