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Giovedì 11 aprile l'Ufficio Nazionale di Statistica della Cina ha rilasciato una serie di dati economici, da cui si può constatare che, lo scorso marzo, l'indice nazionale dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente e una crescita del 2,3% su base annua, mantenendosi nel complesso stabile; l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato una crescita dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% su base annua, mostrando una tendenza al rialzo. In precedenza, il FMI aveva rilasciato l'ultimo rapporto World Economic Outlook, nel quale ha innalzato al 6,3% la stima sulla velocità di crescita dell'economia cinese per il 2019, con 0,1 punti percentuali in più rispetto alle previsioni dello scorso gennaio, facendo della Cina l'unico Paese fra le principali economie del mondo che ha visto un innalzamento della stima sulla velocità della propria crescita economica.
Stando alle valutazioni espresse dalla presidente del FMI Christine Lagarde e dal capo economista Gita Gopinath, l'economia globale si trova attualmente in un "momento delicato". Nel sul ultimo rapporto, il FMI ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita dell'economia globale dal 3,5% di gennaio al 3,3%, in considerazione di vari fattori - come le tensioni commerciali, le politiche monetarie, la "Brexit" e la situazione di tumulto in alcune regioni. Secondo quanto previsto dal FMI, quest'anno il 70% delle economie del mondo subirà un rallentamento della crescita economica, motivo per cui ha ribassato al 2,3% (-0,2 punti percentuali) le previsioni per la crescita economica degli Stati Uniti; lo stesso vale per l'Eurozona, le cui previsioni per il 2019 e il 2020 sono state tagliate, rispettivamente, all'1,3% (-0,3 punti percentuali) e all'1,5% (-0,2 punti percentuali).
In tale contesto, l'economia cinese va invece in controtendenza: lo scorso marzo, il Pmi (Purchasing Managers Index) è ritornato al 50,5%, con 1,3 punti percentuali di più rispetto a quello del mese precedente, il CPI è stato relativamente stabile e il PPI ha visto un rimbalzo. Tutti questi costituiscono dei fattori positivi per la crescita stabile dell'economia cinese, in particolar modo la costante forza della domanda interna che è diventata un'importante forza trainante della crescita stabile dell'economia della Cina.
A partire dall'anno scorso, la Cina ha dato il via libera a una serie di misure atte ad approfondire la riforma e ad ampliare l'apertura. Ha ridotto in modo significativo i costi e la pressione fiscale, ha sfoltito la lista negativa delle restrizioni per l'accesso al mercato, ha continuato ad ottimizzare l'ambiente commerciale e a rafforzare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Durante le "Due Sessioni" di questo anno è stata approvata la Legge sugli investimenti esteri, in cui è stata avanzata in modo esplicito la parità di trattamento per le imprese a capitale cinese e per quelle a capitale estero; nel novembre dell'anno scorso, la Cina ha tenuto la prima China International Import Expo, realizzando un fatturato pari a 57,83 miliardi di dollari. La Cina sta mettendo in atto le misure promesse per promuovere la nuova fase di riforme e apertura, aumentando grandemente la fiducia delle imprese cinesi e straniere, e dando nuovo impulso alla crescita stabile dell'economia cinese.
Da quanto mostrano i dati, la quota di investimenti esteri utilizzati dalla Cina nel 2018 è stata di 134,97 miliardi di dollari, con una crescita del 3% su base annua, stabilendo un nuovo primato; gli investimenti diretti all'estero hanno raggiunto invece quota 130 miliardi di dollari, piazzandosi ai primi posti a livello mondiale.
Secondo le ultime previsioni del FMI, si stima che la velocità di crescita economica per il 2019 della Cina sarà pari al 6,3%, la più alta previsione di crescita fra le prime cinque economie del mondo, che corrisponde anche all'obiettivo – una crescita compresa tra il 6% e il 6,5% - stabilito dal governo cinese. Il valore complessivo della seconda economia più grande del mondo ha superato, nel 2018, i 90 mila miliardi di yuan, ciò significa che la Cina riveste ancora il ruolo di forza trainante della crescita economica mondiale.
La comunità internazionale si trova attualmente ad affrontare cambiamenti epocali, che includono non solo le occasioni create dalla nuova rivoluzione industriale e dai cambiamenti industriali, ma anche i rischi e le sfide dovuti alla debole ripresa dell'economia mondiale e alla crescente tendenza al protezionismo e all'unilateralismo. Per rinvigorire l'economia globale, bisogna che le diverse economie cooperino in modo coordinato, come ha evidenziato il World Economic Outlook del Fondo monetario. Le economie del mondo sono chiamate ad adottare politiche di stimolo in linea con le specifiche situazioni nazionali; nel frattempo, dovranno risolvere quanto prima le divergenze commerciali, così da aumentare la fiducia degli investitori e dei consumatori.