CIIE, le imprese dei Paesi in via di sviluppo entrano nel mercato cinese
  2018-11-08 21:58:37  cri

Attualmente è in corso a Shanghai la prima edizione della China International Import Expo (CIIE). Tra le oltre 3000 imprese partecipanti e provenienti da oltre 130 Paesi, non ci sono solo le grandi aziende transnazionali delle economie sviluppate come Usa, Ue e Giappone, ma anche molte imprese meno rinomate, originarie dei Paesi in via di sviluppo. Queste aziende desiderano accedere al mercato cinese e condividere, attraverso la piattaforma della CIIE, i vantaggi portati della crescita economica del Paese. Considerata però la grande competizione sul mercato cinese, che è sempre più maturo, ci chiediamo se sarà ancora facile raggiungere quest'obiettivo.

La zona dei prodotti gastronomici e agricoli si trova al secondo piano dei padiglioni 7 e 8 del centro fieristico nazionale di Shanghai (sede principale per il CIIE), dove sono riunite principalmente le aree espositive dei Paesi in via di sviluppo. In questo luogo si affollano gli acquirenti cinesi di diverse zone del Paese giunti qui per trattare con le imprese straniere. LTC è una società di import-export originaria della Colombia, e il suo manager, Gabriel Canola, ha affermato che la promessa del governo cinese di allargare l'accesso al suo mercato nazionale, il più grande del mondo, creerà più opportunità commerciali.

"Alla cerimonia di apertura il presidente Xi Jinping ha affermato che la Cina allargherà l'accesso al mercato della Cina, aspetto molto importante per diversi Paesi, inclusa la Colombia. Tuttavia in Colombia nessuno sa quali siano i prodotti richiesti da questo mercato. Noi abbiamo caffè e prodotti alimentari biologici di alta qualità e, attraverso questa expo, vogliamo conoscere meglio la domanda delle diverse regioni della Cina e le condizioni di accesso al loro mercato".

Sono stati invitati alla CIIE anche i produttori dell'impresa Aelan Chocolate di Vanatu, Paese insulare nell'Oceano Pacifico. La direttrice della società, Sandrin Wallez, non è mai stata in Cina e ha detto che, attraverso questo evento, desidera stabilire un canale di scambio con i commercianti e venditori cinesi. Wallez ha espresso la sua opinione sui prossimi passi che farà la sua società in questo senso.

"Il punto di forza dei prodotti di Vanuatu è che non sono influenzati dall'inquinamento, i nostri alimenti biologici e naturali sono molto sani e di altissima qualità. Se avremo la possibilità di accedere al mercato cinese potremo avere utili ancora maggiori. Questa volta siamo qui per creare una possibilità di scambi a lungo termine e valutare la competitività dei nostri prezzi. Vanuatu è molto lontana dalla Cina; il costo per il trasporto dei prodotti è alto e questo ci rende più difficile competere con le grandi aziende, però se i clienti cinesi vorranno pagare di più per avere prodotti migliori potremo avere ancora un'opportunità."

Con il successo del Forum sulla cooperazione sino-africana, molte imprese del continente hanno già colto questa opportunità in anticipo. Tra queste c'è una società sudanese, Camel Simsim, entrata in Cina tre anni fa per esportare sesamo e arachidi. In merito, il responsabile dell'azienda ha detto queste parole:

"Il mercato cinese è relativamente grande, la Cina ha una grande popolazione con un reddito sempre in crescita, dunque pensiamo che questo mercato sia molto importante e che abbia un brillante futuro. Il Sudan è uno dei maggiori Paesi produttori di sesamo al mondo. L'anno scorso la nostra impresa ha esportato in Cina circa 20 mila tonnellate di sesamo e quest'anno stiamo pensando di fare ampliare le vendite; ci stiamo preparando ad esportare anche arachidi e prodotti di questo tipo. Attualmente il sesamo e altri nostri prodotti agricoli esportati in Cina godono di una politica "tax-free" e per questo molto grati al governo cinese."

Nel corso della CIIE, per aiutare i Paesi in via di sviluppo e i Paesi meno sviluppati ad accedere al mercato cinese, il governo della Cina ha organizzato una serie di attività economiche e commerciali, come una conferenza di matchmaking per l'offerta e la domanda, insieme a negoziati e incontri per illustrare la situazione relativa agli investimenti. Inoltre il governo cinese ha anche ridotto i costi a carico dei partecipanti all'evento per l'affitto delle aree espositive. Oggi sono molte le imprese dai Paesi in via di sviluppo che desiderano accedere al mercato cinese.

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