Stefano Porcelli: la Cina e il governo sulla base di diritto. Riflessioni sul Rapporto del Comitato Centrale del PCC al 19° Congresso nazionale
  2017-10-20 10:44:06  cri

autore: Stefano Porcelli, foreign professor presso la China University of Political Science e Law

Durante il 19° Congresso nazionale del Partito Comunista cinese, il Segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista cinese, Xi Jinping, ha, per decine di volte, fatto ricorso ad espressioni quali 依法 (yifa), in base al diritto, e 法治 (fazhi) governo attraverso il diritto oltre a 依法治国 (yifa zhiguo) che indica il governo del Paese sulla base del diritto. Espressioni di questo tipo ricorrono lungo tutto il Rapporto, a partire dal primo paragrafo con riferimento al lavoro svolto nel quinquennnio trascorso. Già da un punto di vista quantitativo, questa frequente ricorrenza di simili espressioni, senz'altro denota una forte attenzione, anche dai più alti livelli, al ruolo del diritto nel regolare la società e promuoverne il benessere. Inoltre, possiamo vedere, ad esempio, che (paragrafo 3, punto 6) il persistere nel completamento dell'implementazione del modello del governo sulla base del diritto è considerato come requisito essenziale ed importante garanzia del socialismo con caratteristiche cinesi e questo assume particolare rilievo anche nell'ambito (paragrafo 6) del miglioramento del sistema attraverso cui il popolo governa il Paese e degli sviluppi della democrazia socialista. Il diritto anche qui viene ad assumere un ruolo fondamentale sotto diversi aspetti e si propongono (punto 4) degli ulteriori avanzamenti nella pratica del governo del Paese sulla base del diritto, tra cui è prevista anche l'istituzione di un Gruppo direttivo centrale ristretto per la completa realizzazione del governo sulla base del diritto, volto a rafforzare l'unitarietà della guida nella implementazione, in Cina, di tale modello. Data la natura del documento in cui questo riferimento è contenuto, non vi sono precisazioni al riguardo e dunque è prematuro andare a dare giudizi, si tenga conto, in ogni caso, che da alcuni anni anche diversi studiosi cinesi sottolineano l'auspicabilità di un sistema di controllo centralizzato (quantomeno di costituzionalità) degli atti normativi volto a far sì che si eviti il rischio di contraddizioni tra le norme e che si raggiunga, appunto, una maggiore armonia tra le stesse. Al di là, comunque, di considerazioni riguardanti tale Gruppo, resta il fatto che, certamente, una così forte volontà politica diretta alla completa attuazione del modello del governo sulla base del diritto può salutarsi con favore.

In particolare a partire dagli anni '80 del secolo scorso, sono stati numerosissimi gli interventi svolti nella direzione di un rafforzamento della implementazione del modello del governo sulla base del diritto e negli ultimi cinque anni il lavoro svolto al riguardo è stato notevole. Ciò è avvenuto con riferimento, appunto, a diverse aree del diritto, basti pensare, ad esempio, alle modifiche apportate alla Lifafa, cioè la Legge che regola i processo di produzione di larga parte delle norme, al rafforzamento della lotta alla corruzione che ha toccato in larga parte l'area del diritto penale, all'incremento del ruolo svolto dal diritto amministrativo che nel corso degli ultimi anni ha subito numerosissime riforme volte a rafforzarlo al fine di rendere il lavoro della pubblica amministrazione rivolto ai cittadini più trasparente e funzionale, offrendo a questi ultimi migliori strumenti di tutela rispetto ad eventuali procedimenti posti in essere in modo illegittimo. La recente introduzione delle Corti trans-regionali volte, appunto, a far sì che vi sia una minore influenza locale rispetto ai giudici chiamati a decidere circa la legittimità dell'operato della pubblica amministrazione rappresenta un ottimo esempio al riguardo.

La via della Cina verso l'istituzione ed il consolidamento di un modello di governo sulla base del diritto ha infatti ricevuto una particolare accelerazione nel corso delle ultime decadi. Sono stati posti in essere grandi sforzi al fine di predisporre ed approvare alcune delle leggi che hanno segnato tappe importantissime della più recente storia cinese e non soltanto da una prospettiva prettamente giuridica, ma anche per l'impatto che queste hanno avuto sulla società nel suo complesso. Soltanto per richiamarne alcune, nell'ambito del diritto civile e commerciale, si può pensare alla Legge sui Principi generali del diritto civile, alla Legge sulle società di capitali, la Legge sui contratti, alla Legge su proprietà e diritti reali etc. Fondamentali poi sono anche le revisioni, a volte anche piuttosto sostanziose, che hanno riguardato alcune di queste al fine di apportare delle migliorie e/o di mantenerle in linea con le esigenze che vanno, di volta in volta, ad affiorare nella società, come ad esempio, tra le più recenti, la revisione della Legge sulla sicurezza alimentare, della Legge sulla protezione dell'ambiente, della Legge sui marchi, della Legge sulle assicurazioni, della Legge sugli strumenti finanziari etc. L'emanazione di queste così come di molte altre leggi e l'opera di modifica ed adattamento che le ha riguardate ha senz'altro assegnato al diritto un ruolo sempre più centrale nella società cinese, questa è una delle migliori manifestazioni dello spirito del governo sulla base del diritto.

Al fine di poter spiegare come questo meccanismo di rafforzamento del modello del governo sulla base del diritto sia destinato, in continuità con il passato ed il presente, a proseguire nel futuro, può senz'altro richiamarsi l'esempio della elaborazione del Codice civile. Questa venne proposta già dai primi anni successivi all'avvio delle politiche di apertura e riforma, così come, nuovamente, all'inizio degli anni 2000, tuttavia, in entrambi i casi, non si ritenne che fosse stata raggiunta una sufficiente maturità delle condizioni per potervi procedere e si decise quindi di proseguire con leggi su singole materie. Le leggi promulgate nel corso degli anni hanno però raggiunto una quantità e complessità tale per cui si è reso necessario un intervento di coordinamento sistematico delle stesse anche al fine di agevolarne la comprensione e l'applicazione ed infatti, proprio tre anni fa, nella decisione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese dell'ottobre 2014, è emersa la volontà di redigere un Codice civile per la RPC.

I lavori sono da subito iniziati e, nel marzo di questo anno, è stata approvata la prima parte dello stesso, la Minfa Zongze, la Parte generale che è entrata in vigore lo scorso 1o ottobre. I lavori per il codice stanno proseguendo con grande velocità e ci si aspetta che entro il 2020 siano completati. In tale ambito anche le discussioni e le collaborazioni tra giuristi cinesi ed italiani sono state e restano piuttosto attive: il diritto romano ed i codici della tradizione che ne discende stanno offrendo e possono continuare ad offrire degli ottimi modelli a cui la Cina può ispirarsi, modelli che debbono essere ovviamente poi metabolizzati alla luce della plurimillenaria cultura cinese che, a sua volta, offre delle ottime opportunità di accrescimento degli stessi.

La Parte generale definita da autorevoli studiosi come l'estremo punto dello sviluppo, realizzato dalla pandettistica, del metodo dei giuristi romani che costituiscono il diritto in sistema già di suo dovrebbe essere in grado di arrecare benefici anche a coloro che non operano direttamente in ambito giuridico, ad esempio, questa favorisce una migliore comprensione delle norme e dunque andrà a semplificare i rapporti tra le persone per quanto riguarda il modo in cui le relazioni tra le stesse sono regolate, le modalità attraverso le quali i loro diritti sono protetti etc.

Inoltre, altro aspetto piuttosto rilevante, questa viene a rappresentare uno strumento migliore nelle mani dei giudici e degli altri operatori del diritto per far sì che il diritto stesso sia meglio applicato al fine del perseguimento della giustizia, così come anche per le imprese che operano in Cina o con la Cina che potranno avere come riferimento un quadro normativo più chiaro e sistematico. La certezza del diritto, che in termini assoluti sembra sia ormai assodato che rappresenti un'utopia, in termini relativi può ricevere, comunque, un sostanziale giovamento. Chiaramente, tali benefici saranno ancora maggiori quando l'intero Codice vedrà la luce, rappresentando questa un'ulteriore tappa fondamentale, un'altra pietra miliare, nella direzione della attuazione del modello del governo secondo il diritto.

L'importanza del rafforzamento del modello del governo sulla base del diritto si lega poi anche al tema dei rapporti con l'estero dato il ruolo fondamentale che il diritto assume con riferimento agli investimenti da parte di soggetti stranieri in Cina, ovvero nell'ambito del commercio con la Cina a cui si è già accennato, ma anche nell'ambito degli investimenti cinesi all'estero etc. Questo tema si rivelerà fondamentale con riguardo alla realizzazione della iniziativa della "Yi dai yi lu" (BRI) anche in termini di futura capacità della Cina di esercitare influenza affinché il modello del governo sulla base del diritto sia rafforzato pure in altri Paesi toccati dalla stessa, essendo questo strettamente connesso con la sua realizzazione. Anche con riferimento a tali tematiche la collaborazione in ambito accademico tra Italia e Cina è piuttosto viva, ad esempio, si è tenuta nello scorso mese di settembre presso l'Università di Roma Tor Vergata una Conferenza internazionale a cui hanno partecipato studiosi italiani, cinesi e di altri Paesi e sono state discusse alcune delle tematiche più rilevanti relative alla BRI ed alla sua implementazione.

In generale può ritenersi che l'attuazione di un modello di governo basato sul diritto in Cina abbia compiuto negli ultimi anni dei passi importanti e, per quanto è vero che sicuramente dei miglioramenti possono ancora essere svolti, tuttavia, quantomeno ad avviso di chi scrive, è di fondamentale importanza il fatto che la direzione presa sia quella giusta così come che la stessa sia sostenuta anche ai più alti livelli politici, aspetto quest'ultimo che può offrire una spinta decisiva per la sua concreta realizzazione. Molteplici elementi emersi dal Rapporto del Comitato Centrale lasciano appunto presagire che vi sarà un ulteriore, significativo, sostegno in merito.

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