Di recente, si è tenuta ad Ordos nella Regione Autonoma della Mongolia Interna la 13esima riunione di alto livello della conferenza delle parti contraenti della Convenzione contro la desertificazione; durante la riunione, molti ospiti provenienti da vari paesi ed organizzazioni internazionali, dopo aver verificato lo stato di prevenzione e risanamento della desertificazione della Cina, hanno affermato che la Cina ha fornito un modello al resto del mondo e si augurano che possa condividere tale modello e la tecnologia con tutto il pianeta.
Il deserto Kubuqi, situato nella parte occidentale della Cina, è il sesto deserto cinese per estensione; il suo nome, che in lingua mongola significa letteralmente "corda dell'arco", deriva dalla sua somiglianza con una corda sospesa sul corso inferiore del Fiume Giallo. Il Kubuqi è il deserto più vicino a Beijing, a soltanto 800 km dalla capitale cinese. Grazie a 30 anni di risanamento e sviluppo, ormai si possono vedere diverse oasi in questo terreno, un tempo totalmente sterile. Il vicesegretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, Erik Solheim, è andato più volte in spedizione nel deserto, e ha detto che l'esempio di prevenzione e risanamento di desertificazione dato dalla Cina è molto importante, e vale la pena che tutti prendano in considerazione modi per diffonderlo: "La Cina possiede buone esperienze, ha fornito alle zone desertificate l'ottimo concetto dello sviluppo ecologico e tecnologie eccellenti per la prevenzione della desertificazione. Due mesi fa, sono andato a visitare il deserto Kubuqi: i risultati che hanno ottenuto sono stati sbalorditivi e sono molto lieto che la Cina li abbia raggiunti".
Nel corso della conferenza, gli ospiti provenienti da vari paesi sono andati divisi in gruppi a visitare ed ispezionare i dintorni di Ordos, e sono rimasti molto colpiti dalle oasi nel deserto. Durante la visita, il viceministro della Scienza ambientale e dell'Innovazione tecnologica del Ghana ha potuto accrescere in maniera dettagliata la sua conoscenza del modello del deserto Kubuqi, e ritiene che il suo Paese dovrà imparare la lezione e introdurre questo modello di sviluppo ecologico. "Il modello del deserto Kubuqi – ha dichiarato il viceministro del Ghana – è unico, le sue esperienze e tecnologie possono risolvere molti problemi globali. Propongo al governo cinese di collaborare con il Ghana, espandendo insieme tale partnership nel resto dell'Africa".
Il miracolo del deserto Kubuqi non è rappresentato solo dal risanamento della desertificazione, ma anche dalla promozione dell'occupazione locale, infatti di pari passo con il risanamento della desertificazione è stata anche ridotta la povertà. Negli scorsi 30 anni, l'estensione delle aree verdi nel deserto ha raggiunto oltre 6000 km², ed è anche stato sviluppato il sistema industriale caratterizzato da "ripristino ecologico, allevamento del bestiame, salute, turismo, industria fotovoltaica e industria ecologica", che ha permesso di aiutare in tutto 100 mila contadini e pastori ad emanciparsi dalla povertà.
Erik Solheim ha dichiarato che: "Ordos possiede abbondante energia solare, l'industria e la coltivazione ecologiche hanno offerto molte opportunità di lavoro ai locali, promuovendo lo sviluppo economico della città".
Liu Dongsheng, vice direttore dell'Amministrazione forestale statale della Cina ha affermato che il successo del risanamento della desertificazione del deserto Kubuqi è attribuibile al sostegno politico, al funzionamento delle imprese e alla partecipazione della società. Per il prossimo passo, la Cina rafforzerà ulteriormente la cooperazione internazionale in questo settore. A tale proposito, Liu Dongsheng si è così pronunciato:
"In questi anni, la Cina ha fatto tesoro delle esperienze degli altri Paesi. Allo stesso tempo, ha tirato le somme su quella che è la propria situazione e ha proposto propri modelli ed esperienze al resto del mondo. Vogliamo promuovere l'approfondimento della cooperazione internazionale, attraverso le piattaforme messe a disposizione dalla Convenzione contro la desertificazione, dall'iniziativa "Una cintura e una via", dalle cooperazioni bilaterali e da quelle con i Paesi vicini".