La zona di bonifica del Tarim della Regione autonoma uigura del Xinjiang, nel nord-ovest della Cina, è situata tra due giganteschi deserti: il Taklamakan e il Kumtag. A causa del peggioramento delle condizioni ambientali, i due deserti si stanno unendo a una velocità di cinque metri all'anno. In alcune aree i due deserti distano solo un paio di chilometri l'uno dall'altro. Non appena l'unione tra i due deserti sarà completa, non solo vi sarà un'accelerazione del processo di desertificazione, ma le tempeste di sabbia potranno anche raggiungere la maggior parte del territorio della Cina tramite il corridoio Hexi. Al fine di prevenire e controllare la desertificazione, più di 60mila soldati del Xinjiang Production and Construction Corps abitano in questo luogo con l'incarico di provvedere alla piantagione degli alberi e alla protezione della foresta, con lo scopo di contrastare l'avanzata dei deserti. Grazie al loro impegno e duro lavoro, è stato creato un corridoio verde lungo 180 km e largo 14 km, un vero e proprio miracolo verde nel deserto.
Negli ultimi anni, la Cina ha intensificato gli sforzi per l'afforestamento e la protezione dell'ambiente. Nella zona sviluppata del Tarim, Yu Qiang e il suo gruppo hanno piantato tanti alberi adatti al deserto, creando cinque differenti barriere ecologiche che includono una foresta per la tutela dell'ambiente ecologico, una foresta efficiente dal punto di vista economico, viali alberati, una foresta a protezione dei campi agricoli, ed aree residenziali verdi. Questa che un tempo era un'area deserta, è oggi diventata una zona ricoperta per il 33% da foresta. Questa muraglia verde, che separa il Taklamakan dal Kumtag, si staglia con fermezza dinanzi al deserto.
Tang Zhengjun è un guardaparco della zona di bonifica del Tarim. Pur essendo già andato in pensione, non riesce a non preoccuparsi della foresta di difesa che ha curato per tutta la sua vita, perciò è ritornato nella sua squadra di lavoro. Tang Zhengjun ha raccontato ai giornalisti che in tutti questi alberi e in questi prati, e perfino in ogni spina, c'è il sangue e le lacrime versati dai soldati nelle loro battaglie contro le tempeste di sabbia.
Ed è proprio grazie a persone come Yu Qiang e Tang Zhengjun, se oggi nel Xinjiang ci sono così tanti alberi e piante. Senza temere le condizioni climatiche difficili e le temperature estreme, questi soldati hanno sacrificato in silenzio la loro preziosa gioventù, creando gradualmente un'area verde nel deserto. Oggigiorno, il Taklamakan e il Kumtag sono separati da un corridoio verde artificiale lungo 180 km e largo 14 km, un vero e proprio miracolo verde nel deserto.
L'anziano Tang Zhengjun, che continua a dare il suo contribuito anche dopo il pensionamento, ha dichiarato di voler dedicare il tempo che gli resta da vivere alla protezione delle foreste, per lasciare alle prossime generazioni una terra sana.
Il miglioramento dell'ambiente ecologico ha anche migliorato il clima locale. Negli ultimi anni, le tempeste di grado superiore al 6° nella zona di bonifica sono notevolmente diminuite. In particolare, negli ultimi cinque anni, tutte le squadre che vi lavorano si sono concentrate sullo sviluppo dell'economia del sottobosco, per usare la stessa foresta per nutrire la foresta. Sono state ad esempio piantate piante come le cistanche, i datteri rossi, la liquirizia, la radice di isatis, l'astragalus, ponendo fine alla pratica comune di piantare il solo cotone. Queste piante favoriscono non soltanto la prevenzione della desertificazione, ma favoriscono anche l'aumento dei redditi. I soldati che lavorano nell'area di bonifica hanno così potuto fare un'esperienza diretta del significato delle parole pronunciate dal presidente cinese Xi Jinping: "Un buon ambiente è la base dello sviluppo economico".