La giornata del 30 giugno è stata interamente dedicata alla cultura tradizionale dell'etnia Shui. Verso le 9.00 del mattino abbiamo lasciato il nostro albergo e siamo partiti dalla contea di Huishui in direzione della contea Sandu: l'unica contea autonoma della minoranza Shui del Paese. Sandu ha una popolazione di circa 400mila abitanti, il 67% dei quali appartenenti alla minoranza Shui ed il restante 32,7% composto da Miao, Dong, Buyi ed in minima parte Han (3,3% della popolazione totale).
Il nome della contea, letteralmente "terza capitale", deriva dal fatto che l'etnia Shui, nel corso della sua storia, ha compiuto tre diverse migrazioni verso il Sud della Cina, prima di stabilirsi nella provincia del Guizhou: questa minoranza è infatti originaria della Pianura Centrale (odierna provincia dello Henan).
La popolazione Shui si differenza da altre minoranze etniche poiché, oltre ad avere una propria lingua parlata, possiede anche una propria forma di scrittura, i cui caratteri sono molto simili alla scrittura oracolare usata in epoca Shang (1600 a.C. -1046 a.C.) – la prima forma di scrittura nata in Cina e da cui derivano gli odierni caratteri cinesi.
La scrittura Shui, in cinese "Shuishu", fu usata sin dall'antichità più remota per tramandare le conoscenze astronomiche, il calendario, i costumi e le credenze religiose di questa popolazione. Visto il suo uso limitato a pochi ambiti del sapere tradizionale, questa scrittura si compone di soli 400-500 caratteri (circa 1800, se si contano anche le diversi varianti di ogni carattere). In passato, la scrittura dell'etnia Shui veniva insegnata oralmente a pochi eletti di ogni generazione, che dovevano essere rigorosamente di sesso maschile. Oggi, sono rimaste solamente poche centinaia di persone ancora in grado di comprendere tale scrittura e, quindi, in grado di decifrare il significato del prezioso contenuto dei testi tramandati di generazione in generazione fino ad oggi.
Per evitare che la conoscenza di questa antichissima scrittura vada perduta, negli ultimi anni sono stati avviati dei corsi in scuole di formazione professionale per la tutela della cultura tradizionale Shui - la scrittura è stata inserita nel patrimonio culturale immateriale nazionale ed è in lista per entrare nell'elenco del patrimonio culturale immateriale mondiale. Per promuovere l'utilizzo della Shuishu è stato, inoltre, lanciato un progetto per la digitalizzazione dei caratteri, al fine di permetterne l'inserimento su computer ed altri dispositivi elettronici, come avviene già per il cinese moderno.
Alcuni anni fa, anche un noto compositore cinese di fama mondiale, Tan Dun – conosciuto in Occidente soprattutto per le bellissime colonne sonore dei film "La tigre e il dragone" (2000) diretto da Ang Lee ed "Hero" (2002) del regista Zhang Yimou - si interessò alla cultura Shui e realizzò uno spettacolo musicale, "Shuiyue" (Musica dell'etnia Shui), interamente ispirato alle tradizioni di questa etnia. Grazie a questo spettacolo, Tan Dun presentò al grande pubblico le canzoni tradizionali dell'etnia Shui, la loro peculiare scrittura e i suoni naturali tipici dei villaggi dove abitano gli Shui, campionati nel corso di un lungo periodo di ricerca sul campo.