Questo evento, supportato e patrocinato è parte di un progetto più ampio volto a promuovere le origini della tradizione culinaria italiana e la sua evoluzione nel corso degli ultimi due millenni, ossia un percorso che parte dal Pane di Pompei e che richiama le antiche tradizioni culinarie e le successive innovazioni.
Come il patrimonio artistico di Pompei rappresenta le fondamenta dell'arte italiana successiva, anche le tradizioni culinarie dell'antica Pompei sono alle origini della cucina italiana odierna. L'evento "Convivium nell'Antica Pompei" si inserisce nel quadro degli eventi organizzati in occasione della mostra "L'Ultimo Giorno a Pompei", che ha portato al Global Harbour Museum di Shanghai più di 300 reperti portati alla luce dalle rovine dell'antica città di Pompei, dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1997. Come il patrimonio archeologico di Pompei rappresenta le fondamenta dell'arte italiana successiva, anche le tradizioni culinarie dell'antica Pompei sono alle origini della cucina italiana odierna. La giornata dei Romani era scandita dalla luce del sole. Il mattino presto consumavano una robusta colazione (Lentacolum) a base di formaggio, pane, miele e frutta secca. Verso mezzogiorno, quando il sole era allo zenit, mangiavano un leggero spuntino (Prandium) e al tramonto la famiglia si riuniva per la Coena, il pasto principale della giornata. La Coena rappresentava una buona occasione per accogliere amici e ospiti, dando così inizio al Convivium o banchetto. Come rispecchia il menù proposto in occasione di questo evento, il Convivium si apriva con un abbondante antipasto (Gustum), a cui seguivano i piatti forti (Mensae Primae) e, infine, il dessert (Mensae Secundae). Nel corso del Convivium gli ospiti venivano intrattenuti da danze, musiche, esibizioni di acrobati e recitazioni di componimenti poetici.
In occasione del "Convivium nell'Antica Pompei", gli ospiti hanno gustato le ricette tipiche della tradizione pompeiana, tra cui: le polpette di Apicio, polpette di carne e pinoli; la puls italica, un'insipida polenta di farina di farro, che veniva accompagnata da legumi, piccoli pesci salati, frutta e formaggi; il garum, una salsa liquida di pesce salato (acciughe, sardine, sgombro) che i Romani usavano quasi ovunque per condire i loro piatti; e la Cassata di Oplontis, una torta preparata al forno con ricotta e frutta secca. Queste deliziose pietanze venivano accompagnate dai vini della tradizione pompeiana, quali il Greco di Tufo e il Lacryma Christi del Vesuvio, i riferimenti dei quali compaiono sugli affreschi dell'antica Pompei.