Beijing: al via la summer school sino-italiana "China-Mediterranean Business Program"
  2016-07-19 15:13:06  cri

Il 18 luglio, presso la Peking University, si è inaugurata la prima edizione della summer shool sino-italiana "China Mediterranean Business Programm", con l'obiettivo di aiutare gli studenti italiani a conoscere approfonditamente la realtà imprenditoriale in Cina.

Secondo quanto appreso, il progetto, proposto dal Torino World Affairs Institute (T.wai) e finanziato da diverse fondazioni e aziende cinesi e italiane, prevede una formazione "full immersion" di due mesi in Cina per una quarantina di studenti italiani, principalmente specializzati nella lingua cinese e nelle relazioni internazionali, in modo che possano comprendere meglio la realtà imprenditoriale della Cina e prepararsi a una eventuale occupazione nelle imprese che operano nel paese. Secondo quanto illustrato dal vice presidente del T.wai nonchè direttore del progetto, Giovanni Andornino, la summer school mira a far capire agli studenti italiani, affrontando il gap tra cultura europea e quella cinese, come fare business in Cina: "In due mesi, ovviamente, non possiamo preparare un MBA in Cina, ma possiamo aiutare i ragazzi italiani, che diventeranno gli imprenditori del futuro, a non ripetere gli errori compiuti in passato dai businessmen italiani, così, quando le aziende italiane li assumeranno potranno ridurre di molto i costi".

Andornino ha spiegato che i corsi sono molto pertinenti al suddetto obiettivo: "Per ogni edizione facciamo più di 250 ore di lezione, così gli studenti lavorano con un ritmo da veri imprenditori; i corsi sono principalmente in finanza, marketing, problem solving, strategia di business e doing business in China, offerti da docenti cinesi e italiani". Il prof. Vittorio De Pedys della business school ESCP, che si occupa di tutti i corsi di finanza della scuola, ha specificato: "Tutti i giorni i ragazzi fanno 8 ore di lezione, con un carattere estremamente pratico e operativo, ma non studiano di notte; tutto deve svolgersi in aula, c'è la massima interazione tra loro e i docenti".

Praticamente, questa business school rappresenta un upgrading di un progetto partito già tre anni fa con la Zhejiang University, "Con la Zhejiang University, situata a Hangzhou, avevamo fatto tre classi negli ultimi tre anni, e dopo ogni periodo di formazione, quasi tutti gli studenti hanno trovato subito lavoro" - rivela Andornino - "questi risultati positivi ci hanno spinto a realizzare due cambiamenti importanti: da un lato, abbiamo spostato la sede dalla Zhejiang University alla Peking University, avvicinandoci così al cuore dell'innovazione della Cina; dall'altro, abbiamo allargato il target dai soli studenti italiani agli studenti di tutti i Paesi mediterranei, e speriamo di coinvolgere anche dei Paesi mediterranei che hanno già una tradizione di cooperazione sia con la Cina che con l'Italia, per esempio gli studenti marocchini ed egiziani. Questo coincide con la strategia statale cinese della Cintura economica della Via della Seta e della Via della Seta marittima del 21° secolo (la cosiddetta 'una Cintura e una Via') ".

L'ambasciatore d'Italia in Cina, Ettore Sequi, presente all'inaugurazione, ha osservato che il contesto odierno è caratterizzato da una connettività tra Europa e Cina, ritenendo che il progetto possa svolgere un ruolo importante nell'interconnessione tra i due continenti.

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