Secondo il rapporto, nel 2018, gli FDI globali hanno registrato un calo del 13% rispetto al 2017, mentre gli investimenti stranieri assorbiti in Cina hanno stabilito nuovamente un nuovo primato storico, con un aumento dell'afflusso pari al 4%, toccando quota 139 miliardi di dollari, vale a dire oltre il 10% del totale mondiale: la Cina, così, continua a essere il secondo Paese al mondo per afflusso di investimenti stranieri. Il rapporto mostra che nel 2019 l'afflusso di capitale estero in Cina dovrebbe mantenere una qualità e un livello di sviluppo sempre più alti. I dati e le previsioni evidenziano il forte "magnetismo" di cui è dotata la Cina nell'attrarre gli investimenti globali nel Paese.
Questo "magnetismo" proviene non solo dall'enorme mercato cinese, da una catena industriale completa, dalle abbondanti risorse umane, dalle grandi infrastrutture e dalla rete logistica, ma anche dalla determinazione con cui la Cina persegue la sua apertura all'estero e dalle iniziative volte a creare un buon ambiente imprenditoriale per gli investimenti stranieri, in un contesto caratterizzato da un ambiente esterno ricco di incertezze.
Sebbene gli attriti commerciali innescati unilateralmente dagli Stati Uniti abbiano portato incertezze all'economia globale e abbiano ridotto drasticamente i flussi di capitali transnazionali a livello globale, l'ambiente imprenditoriale della Cina vanta diversi vantaggi sia "soft" che "hard", che hanno reso difficile per le aziende straniere lasciare questa terra d'accoglienza degli investimenti.