Importanza e ruolo cinesi nella Guerra di Resistenza antigiapponese e nelle guerre antifascismo mondiali
  2015-08-07 13:58:48  cri

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Cina è stata uno dei quattro principali Paesi antifascisti al mondo e il fronte cinese è stato uno dei principali campi di battaglia in Asia e del pianeta. Ma a causa della Guerra Fredda, a settant'anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'importanza e il ruolo della Cina nel conflitto contro il fascismo continua ad essere ignorata dal mondo occidentale e non ha ancora ottenuto il rispetto che merita, trattando ingiustamente la Cina come un "alleato dimenticato".

Nel 1937 il Giappone ha pianificato accuratamente "l'incidente del 7 luglio", lanciando una guerra totale d'invasione del territorio cinese, adottando la strategia della "guerra lampo", con l'intenzione di sconfiggere la Cina in poco tempo e finire la guerra quanto prima, evitando così di precipitare in una guerra di logoramento; quest'ultima fu invece la strategia intrapresa dalla Cina, che ha così trascinato il Giappone in un conflitto protrattosi a lungo. Di fronte all'invasione di questo potente nemico, la Cina ha istituito il Fronte Unito Nazionale antigiapponese, basato sulla collaborazione tra il Partito Comunista Cinese e il Kuomintang, che ha immediatamente aperto due fronti: la prima linea guidata dal governo del Kuomintang e il fronte oltre le linee nemiche comandato dal Partito Comunista Cinese. Queste due divisioni erano strettamente coordinate e costituirono il primo fronte antifascista mondiale.

Lungo la prima linea, le truppe cinesi hanno fronteggiato i giapponesi equipaggiati con armi all'avanguardia e hanno partecipato a grandi battaglie fra cui quelle di Taiyuan, Songhu, Nanjing, Xuzhou e Wuhan, durante le quali hanno inferto gravi colpi alle truppe nipponiche.

Nel settembre del 1937, sul fronte oltre le linee nemiche, il Battaglione dell'Ottava Strada guidato dal Partito Comunista Cinese ha eliminato oltre 1000 soldati giapponesi nel corso della battaglia di Pingxingguan, nello Shanxi, la prima vittoria dei cinesi dall'Incidente del 7 luglio. Dopo la caduta di Taiyuan nel novembre dello stesso anno, l'ottavo battaglione, la quarta armata ed altre forze armate si sono recati l'uno dopo l'altro sui fronti oltre le linee nemiche della Cina settentrionale, centrale e meridionale, dove hanno costituito le loro basi e hanno svolto azioni di guerriglia. Nell'ottobre del 1938, erano già state impiantate sei basi tra cui quelle tra Shanxi, Hebei, Chahar, tra Shanxi, Hebei, Shandong e Henan, tra Shanxi, Suiyuan, nello Shandong, nella zona della provincia del Jiangsu a nord del Fiume Giallo e nella zona a nord del Fiume Giallo, aprendo il fronte di battaglia al di là delle linee nemiche. Le forze armate antigiapponesi del Partito Comunista Cinese hanno lanciato un attacco a sorpresa contro le truppe giapponesi con una tattica molto flessibile e sbaragliando sistematicamente il potente avversario.

La Guerra di Resistenza anti-giapponese ha limitato fortemente la strategia nipponica nel resto del mondo e ha fornito un supporto efficace all'azione bellica di Paesi come l'Unione Sovietica, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. La Cina ha fortemente perorato l'istituzione dell'alleanza antifascista mondiale e ha preso parte attiva alla ricostruzione dell'ordine internazionale nel dopoguerra. Poco dopo l'Incidente del 7 luglio, la Cina si è attivata per stabilire alleanze e relazioni diplomatiche con altri Paesi. Allo scoppio della Guerra del Pacifico nel dicembre del 1941, la Cina ha proposto la fondazione di un'alleanza militare insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna ed Unione Sovietica, ricevendo l'approvazione degli altri tre Paesi. Il primo gennaio del 1942, gli Stati contrari all'invasione guidati dai rappresentanti dei quattro suddetti Paesi hanno pubblicato la Dichiarazione dei Paesi Alleati, che segnò l'istituzione ufficiale dell'alleanza antifascista e costituì una sicura garanzia di vittoria della Seconda Guerra Mondiale. La Cina venne così considerata come uno dei quattro grandi Paesi antifascisti al mondo..

La storia ha dimostrato che la Cina merita l'appellativo di grande Paese antifascista insieme agli altri tre Paesi. La vittoria della Seconda Guerra Mondiale è stata duramente conquistata grazie al sacrificio di milioni di cittadini cinesi e di tutto il mondo. È pertanto responsabilità della Cina così come di tutti i Paesi del pianeta tutelarne il quadro positivo di pace, sviluppo e cooperazione.

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