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    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2005-06-01 15:49:18    
    L'aggressione alla Cina delle truppe alleate di 8 paesi dell'anno 1900
    Zhang Jisheng

    cri
    Dopo la Guerra sino-giapponese del 1894, i paesi imperialisti intensificarono ulteriormente l'aggressione alla Cina, dandosi ad un frenetico saccheggio, dividendosi le sfere di influenza e scatenando una grande manovra di spartizione del paese, a cui segu la resistenza del popolo cinese. In tali circostanze nel 1900 scoppi il grande movimento dei Boxer.

    Da un lato, i vari paesi imperialisti furono terrorizzati dalla comparsa del movimento, e dall'altro la ritennero un'ottima occasione per scatenare un'aggressione alla Cina. Le potenze occidentali prepararono quindi l'opinione pubblica all'invio di truppe per reprimere i Boxer e spartirsi la Cina. Per reprimere la lotta anti-imperialista del popolo cinese, 8 paesi imperialisti, ossia Germania, Giappone, Russia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia e Austria, organizzarono un'alleanza di truppe di aggressione contro la Cina, effettuandovi un intervento militare diretto.

    Il 6 aprile 1900 i ministri- consiglieri delle ambasciate in Cina di Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Germania inviarono un ultimatum di minaccia al governo Qing, costringendolo a inviare truppe a "placare il caos" ed a "eliminare i Boxer" entro due mesi, altrimenti i quattro paesi avrebbero inviato forze navali e terrestri a svolgere le funzioni richieste invano all' esercito Qing. Per ampliare ulteriormente la loro aggressione alla Cina, l'8 maggio gli 8 paesi, tra cui Gran Bretagna e Francia, decisero all'unanimit di inviare truppe a Pechino col pretesto della "protezione delle ambasciate". Sotto la pressione imposta dalle potenze occidentali, l'imperatrice-vedova Cixi emise addirittura un decreto, permettendo alle truppe straniere di entrare nella capitale. Il primo contingente delle truppe alleate di aggressione, composto da pi di 440 militari, entr a Pechino il 31 maggio, e il 2 giugno proveniente da Tianjin, su un treno fornito dal governo Qing.

    Durante un'altra riunione tenutasi il 9 giugno, i ministri-consiglieri delle ambasciate dei paesi imperialisti in Cina decisero di inviare un gran numero di truppe di aggressione a Pechino. Il giorno 10, pi di 2000 militari delle truppe alleate guidate dal comandante della Royal Navy britannica Seymour partirono da Tianjin in treno per invadere la capitale. Incontrando l'energica resistenza dei Boxer e degli ufficiali e soldati patriottici dell'esercito Qing lungo la linea ferroviaria, a Langfang le truppe di aggressione alleate furono costrette a tornare a Tianjin, pagando anche con la morte di 400 militari.

    Tianjin era il maggiore porto commerciale della Cina settentrionale ed anche una grande base imperialista di aggressione alla Cina. Il 9 luglio le truppe alleate degli 8 paesi attaccarono il villaggio del Balizhuang, a sud di Tianjin, incontrando l'energica resistenza dell'esercito Qing. A causa del grande divario di forze tra le due parti, anche le truppe patriottiche dell'esercito Qing subirono forti perdite, ed alla fine quelle alleate occuparono il villaggio. Il 12 luglio i rinforzi alleati raggiunsero Tianjin da varie direzioni, toccando quota 14.000. Dopo l'occupazione della citt, questi la suddivisero immediatamente in quartieri, applicandovi il dominio colonialista. Gli 8 paesi continuarono a inviare rinforzi a Tianjin, preparandosi a sferrare un massiccio attacco a Pechino.

    Il 2 agosto, con il reclutamento di 18.000 effettivi, fu ufficialmente istituito il comando delle truppe alleate, e dopo una contesa tra le 8 potenze, fu deciso che il maresciallo tedesco Count Waldesee ne diventasse il responsabile. Il 3 agosto i vari comandanti delle truppe alleate tennero una riunione nel corso della quale fu deciso l' attacco a Pechino. Il giorno seguente 18.000 soldati delle truppe alleate avanzarono da Tianjin verso la capitale lungo il tratto settentrionale del Grande Canale.

    La mattina del 15 agosto le truppe alleate degli 8 paesi attaccarono la Porta Donghuamen della Citt Proibita. Portando con s l'imperatore Guangxu e l'imperatrice, l'impeatrice-vedova Cixi lasci in preda al panico la capitale. Dopo l'occupazione, le truppe di aggressione saccheggiarono apertamente la citt per tre giorni. Gli aggressori si impadronirono fra l'altro di tutte le preziose antichit del Palazzo d'Estate, trasportandole poi a dorso di cammello a Tianjin.

    Il 24 agosto 1900, durante la fuga verso Xi'an, l'imperatrice-vedova Cixi emise un decreto, sollecitando negoziati di riconciliazione con le truppe alleate. Il 7 settembre emise un nuovo decreto di "annientamento dei banditi", annunciando ufficialmente l' "eliminazione dei Boxer". Il 25 settembre Cixi invi i suoi ministri filo-britannici e filo-giapponesi a tenere "negoziati di pace" con le truppe alleate degli 8 paesi. In questo modo, sotto i cannoni delle varie potenze e a causa della decadenza e delle concessioni del governo Qing, la Cina fu ridotta ulteriormente in una torta offerta alla spartizione imperialista.