"La sesta generazione" un'espressione dai tipici colori cinesi. I registi cinesi della sesta generazione sono nati negli anni '60 o all'inizio degli anni '70, comparendo nell'ambito cinematografico alla fine degli anni '80. Si tratta di Zhang Yuan, Jia Zhangke, Zhang Yang, Wang Xiaoshuai, Guan Hu, Lou Ye, Wang Rui, Zhang Ming, Lu Xuechang, Hu Xueyang, Wang Quan'an, Huo Jianqi ecc. Questi registi, dal punto di vista del cinema cinese, non presentano lo sfondo e le aspirazioni delle precedenti generazioni, considerando il cinema al pari della vita o di un giocattolo. In ogni caso hanno apportato vitalit al cinema nazionale. Essi ricercano la libera espressione e la libert di espressione, agendo in modo singolare e indipendente.
Cominciamo con Zhang Yuan ed il suo "senso di nobilt". Nel dizionario di estetica cinematografica di Zhang Yuan, il falso e la delusione sono inaccettabili. Il suo film "T verde" un'opera di puro amore senza precedenti che rappresenta al cento per cento il suo stile. Il film si esprime parecchio nello stile letterario. Dietro i colloqui fra i protagonisti si nascondono certi profondi significati. La societ si fatta complessa e pure la gente; i desideri diventano forti, diretti e aperti; la comprensione dell'amore non appare pi semplice come nei film tradizionali sul tema. "T verde" un film che ha scatenato forti divergenze: i favorevoli lo giudicano di buon gusto, i contrari si chiedono cosa sia mai...
Zhang Yang un regista della sesta generazione dall'espressione oltremodo chiara. I suoi film prediligono le tinte chiare, le storie leggere e romantiche e i gusti dei colletti bianchi delle moderne citt, tipo "Zuppa piccante d'amore". L'unico film che ha una scena di morte "Il bagno pubblico", che descrive la morte di un padre, una morte piacevole tra l'affetto e la dolcezza, un dolce addio sereno.
Lou Ye appartiene al tipo di regista giovane, peculiare e indipendente. Le sue opere non sono molte, tuttavia esprimono un particolare stile sul tema urbano, soprattutto su Shanghai, la maggiore citt industriale e commerciale della Cina. Egli dice francamente di preferire a tutto i film della Nuovelle Vague europea. Egli osserva:"La loro sincerit ed entusiasmo sono stati abbandonati da troppo tempo. Sono convinto che nella vita esiste il vero amore, anche se penso che si stia riducendo sempre pi, per cui occorre ricorrere a fantasie ed illusioni per farlo continuare delicatamente."
Il film di Lou Ye "Il Fiume Suzhou" raccontato in prima persona. Il protagonista-narratore Ma Da ama la giovane Mudan (Peonia) che ha preso in ostaggio. Quando quest'ultima realizza di essere stata rapita dal suo innamorato, si getta disperata nel Fiume Suzhou. La giovane Mudan scompare e Ma Da viene arrestato. Alcuni anni dopo, Ma Da, uscito dal carcere, cerca freneticamente le tracce di Mudan nella citt, incontrando per caso sulla sponda del Fiume Suzhou la giovane "Mei Mei" (Bella), che somiglia molto a Mudan, ed in seguito alcuni del suo giro. La vicenda inizia fra questi personaggi.
Tra i registi della sesta generazione, Wang Xiaoshuai e Lou Ye sono chiamati le "due stelle" su cui sono riposte le maggiori speranze e dai risultati pi evidenti. Entrambi sono nativi di Shanghai e prima dell'universit hanno avuto esperienze pluriennali di studio della pittura. Nel 1985 sono stati ammessi insieme alla Facolt di regia dell'Accademia del cinema di Pechino, mantenendo sempre stretti rapporti di amicizia. Contando sulla propria peculiare sensibilit per il cinema, Wang Xiaoshuai ha formato il suo stile nel breve arco dei dieci anni dalla sua opera prima autofinanziata "Giorni d'inverno e di primavera" al pi recente "I campi del sogno". La sua composizione cinematografica si presenta bella e raffinata e la concezione figurativa forte ed impressionante.
Il suo film "La bicicletta di un diciassettenne" presenta A Gui, un ragazzo di campagna che lavora a Pechino. Una bicicletta propria rappresenta la sua aspirazione verso la citt, tuttavia si verifica un imprevisto: la bici sparisce... Nel corso della ricerca, egli conosce A Jian, un comune studente delle medie che ha acquistato proprio la bici da egli perduta. A Gui intende assolutamente riprendersela e alla fine ci riesce, tuttavia questa stata distrutta dal gruppo che si vendicato su A Jian. Alla fine del film, reggendo a spalle la bicicletta, A Gui cammina per le strade di Pechino. Non solo ha perso la bicicletta, ma ha anche capito che non riuscir mai ad amalgamarsi con la gente della citt.
Tra i registi della sesta generazione figurano anche certi personaggi del carattere chiaro, come il nuovissimo regista Lu Chuan, che nel suo "Alla ricerca della pistola" utilizza con piacere le tecniche cinematografiche occidentali, ed il regista Lu Xuechang, che privilegiando il punto di vista della gente comune, nel film "Carla un cane" esprime le frustrazioni della vita. Registi come loro potrebbero creare un nuovo futuro per il cinema cinese.
Le opere dei registi della sesta generazione sono di diverse categorie:
1) Film a basso costo prodotti al di fuori del sistema della normale produzione e del sistema della censura cinematografica, autofinanziati o realizzati con l'aiuto del Fondo Culturale europeo, come "I bastardi di Pechino", diretto da Zhang Yuan, "Giorni d'inverno e di primavera", diretto da Wang Xiaoshuai, "Xiao Wu", diretto da Jia Zhangke, e cos via. Questi film sono anche chiamati "film clandestini".
2). Film prodotti secondo le norme vigenti del paese, tuttavia non approvati da tempo, come "Un amore di citt" di A Nian, "La ragazza del bilanciere" di Wang Xiaoshuai, e "L'arrivo degli aggressori giapponesi" di Jiang Wen.
3). Film prodotti secondo il vigente sistema cinematografico e che alla fine hanno ottenuto il permesso di proiezione, come "La donna dietro le quinte " di Hu Xueyang, "L'amante del weekend" di Lou Ye, "Crescere" di Lu Xuechang, "Tempo di sensibilizzazione" di A Nian, "Giorni sotto il sole" di Jiang Wen, "Ritorno a casa per capodanno" di Zhang Yuan, "Il bagno pubblico" di Zhang Yang e cos via.
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