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    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2005-03-30 17:16:38    
    Il grande pittore Qi Baishi
    Li Baoyue

    cri

    Nell'epoca moderna la mia terra natale, la provincia del Hunan, ha dato i natali non solo a molti personaggi che hanno influenzato la storia del paese, ma anche a parecchie stelle della cultura. Parlando della pittura della Cina moderna, il nome che indubbiamente vale la pena di citare è Qi Baishi, chiamato "un vero maestro dell'impressionismo" da Pablo Picasso. Ora Qi Baishi è proprio nato nella mia terra natale, la città di Xiangtan.

    Ma chi è Qi Baishi? Dietro il nome, spicca una serie di titoli onorifici: nel 1953 è stato chiamato "artista del popolo" dal Ministero della Cultura, nel 1956 è stato insignito del Premio internazionale per la pace dal Consiglio mondiale per la pace, e nel 1964, in occasione del 100° anniversario della sua nascita, è stato scelto dallo stesso come uno degli esponenti della cultura mondiale, e così via.

    Comincerò a ricordare il maestro dalla sua vita: nato nel 1864 alla periferia della mia città, Xiangtan, in una famiglia di poveri contadini, si chiamava in realtà Qi Huang. A 8 anni iniziò a studiare alla scuola locale, ma dopo 6 mesi la lasciò per motivi di povertà, tornando a casa a lavorare la terra. Nell'infanzia lavorò duramente nei campi, il che ha stretto rapporto con il carattere laborioso e frugale che mantenne per tutta la vita. Nel tempo libero, sviluppò un forte interesse per la pittura. Nel 1877 iniziò ad apprendere il mestiere di carpentiere da uno zio, riproducendo nel contempo le illustrazioni della "Raccolta di pitture del giardino della senape", simbolo del suo primo passo verso il mondo dell'arte. Tuttavia il suo vero ingresso avvenne quando divenne allievo del maestro popolare Xiao Chuanxin, con cui studiò l'arte del ritratto, e di Hu Zizuo, con cui apprese a dipingere fiori, uccelli, erbe ed insetti. I sette anni dal 1902 al 1908 furono forse i più importanti della gioventù di Qi Baishi, perché vi completò l'ideale dei trentenni cinesi di "leggere 10000 volumi e percorrere 5000 chilometri". Lo studio della pittura cinese dei letterati, specie di paesaggio, è imprescindibile dalla copia, a cui si deve però aggiungere l'osservazione dal vero. Di conseguenza dopo aver visitato tutti i monti e fiumi più famosi del paese, il livello artistico di Qi Huang si innalzò notevolmente. Nel 1919, per evitare le guerre, compì una svolta decisiva nella sua vita, decidendo di lasciare la terra natale e di trasferire la famiglia a Pechino, vivendo della vendita dei suoi dipinti e sigilli col nome d'arte "uomo del monte della pietra bianca". Da allora iniziò a chiamarsi Qi Baishi, che contiene i caratteri dell'espressione. In questi anni conobbe anche l'amico forse più importante della sua vita, Chen Shizeng, un tipo dall'aspetto tradizionale che lo appoggiò ed incoraggiò ad innovarsi. Sotto la sua influenza, Qi Baishi attuò in un decennio una trasformazione radicale del suo stile, che portò le sue pitture di fiori ed uccelli ad acquistare la libertà e maturità delle opere per cui è conosciuto. La sua innovazione si può considerare un riuscito modello di sintesi fra teoria e pratica nella pittura cinese degli inizi del 20° secolo.

    Per comprendere ulteriormente questo noto artista moderno, durante le vacanze della Festa della Primavera ho compiuto una visita al Museo di Qi Baishi, situato a Xiangtan, nella mia terra natale, per un colloquio spirituale a cavallo del secolo col maestro.

    Entrati nel museo dall'ingresso tradizionale in legno, ci si imbatte subito nella statua in marmo bianco del vecchio Qi Baishi, raffigurato seduto, alta circa due metri. Egli si accarezza la lunga barba guardando lontano con uno sguardo intelligente. La statua è completamente bianca, corrispondente al suo nome "Baishi", che in cinese significa "pietra bianca", simbolo anche della sua totale aspirazione per l'arte, forte come il marmo, e della purezza del suo stile.

    Il museo illustra la vita artistica di Qi Baoshi attraverso le sue pitture, sculture su legno, sigilli, poesie autografe e altri preziosi materiali. Per la sua importante posizione nella storia della pittura cinese, Qi Baishi ha molto influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel museo si possono anche ammirare le opere dei suoi discendenti e di pittori moderni che hanno più subito la sua influenza.

    Per quanto riguarda l'obiettivo della fondazione del museo e la sua storia, ho intervistato per voi il direttore Tang Bo, che ha detto: Qi Baishi è l'unico pittore cinese emerso a livello mondiale, il che ha innalzato di molto la posizione della Cina sulla scena artistica internazionale. In Cina attualmente esistono una ventina di musei commemorativi di grandi artisti defunti, riuniti in un'associazione in cui, nella veste di uno dei promotori, il nostro museo riveste un'importante posizione. Tuttavia, come dimensione e strutture, in precedenza eravamo piuttosto arretrati. L'anno scorso, in occasione del 140° anniversario della nascita di Qi Baishi, il governo ci ha finanziato, per cui ho proceduto ad una grande ristrutturazione che ha reso il museo in grado di presentare la sua intera vita artistica. E' un caso raro, in quanto offriamo non solo fotografie, ma le opere rappresentative dei suoi principali periodi creativi. Terminati i lavori di ristrutturazione, i direttori di tutti gli altri musei analoghi sono venuti in visita esprimendo un alto apprezzamento, in particolare la direttrice del Museo di Xu Beihong, la consorte del pittore Liao Dingwen, ha esclamato: "E' il più bel museo commemorativo che abbia mai visto in Cina!"

    A parte l'istituzione del museo, in occasione del 140° anniversario della nascita di Qi Baishi, il settore culturale della provincia del Hunan, terra natale del pittore, ha tenuto molte altre attività commemorative. Tang Bo ha detto in merito: Sulla base del nostro museo multifunzionale, in occasione del 140° anniversario della nascita del maestro, nel 2004 abbiamo tenuto la prima edizione del Festival internazionale della cultura e dell'arte di Qi Baishi, a cui abbiamo invitato gli attachè culturali di una decina di ambasciate. Abbiamo anche fissato la prossima edizione per il 2006, a scadenza biennale, allo scopo di rendere il museo una sede di attività artistiche, scambi culturali e turismo, in modo che sia non solo un sito culturale, ma anche una meta di massa.