Recentemente ho intervistato per voi un artista della lacca. Si tratta di Cheng Xiangjun, vice direttore della facolta' di arti applicate dell'Accademia d'arte dell'universita' Qinghua, e rinomato artista del settore.
Forse non sapete che la lacca e' una sostanza molto sensibile: estratta dall'albero omonimo, che cresce nelle zone tropicali del sud della Cina, con un procedimento simile a quello della gomma, deve essere utilizzata entro breve tempo, altrimenti lievita ed acquista un cattivo odore. Nel corso del lavoro, l'artista si sente i capelli molto secchi e si affatica facilmente, perche' il processo di essiccazione richiede molta umidita', e la lacca la trae anche da chi ci lavora, d'altro canto la tecnica di creazione di oggetti in lacca e' di per se' molto complessa, tale da privare di ogni forza l'artista. Per cui, mi ha detto Cheng Xiangjun sorridendo, solo i pazzi si dedicano ad un'arte cosi' pericolosa.
La lacca ha una storia millennaria in Cina: dalla tomba di epoca Han di Mawangdui, nel Hunan, sono emersi splendidi oggetti funerari laccati, perfettamente conservati, pur dopo 2000 anni?
Secondo la testimonianza di Cheng Xiangjun, in passato si utilizzava la lacca per oggetti d'uso quotidiano, come le famose coppe ovali da vino "con le orecchie", cosi dette per la presenza di due rialzi ai bordi, simili ad alette. I colori piu' utilizzati erano il nero ed il rosso. Pare inoltre che l'utilizzo di utensili di lacca sia favorevole alla salute delle donne, infatti si consiglia loro di bere te' in coppe laccate, avendo questo un effetto tonico. La lacca era utilizzata anche nell'architettura, per decorare le colonne degli edifici: chi non ricorda infatti le rosse colonne delle residenze tradizionali cinesi? Il processo comprendeva l'applicazione di strati di canapa e di quantita' di sangue di maiale, per rassodare la copertura. In tempi piu' recenti, la lacca era utilizzata per oggetti decorativi, come le splendide scatole di lacca nera o rossa scolpita, mentre i dipinti di lacca sono cosa decisamente moderna. Cheng Xiangjun mi ha ricordato che dopo il '49, i laboratori privati sono stati accorpati in fabbriche, a scapito della qualita' del processo, che puo' solo essere artigianale. Una svolta nel settore e' stato il grande murales realizzato nel 1979 nel nuovo aereoporto di Pechino, che comprende anche una parte in lacca, realizzata dai professori dell'Accademia di Arti applicate, con criteri solo decorativi, in contrasto col realismo socialista in voga fino ad allora. Con l'economia di mercato molte fabbriche hanno chiuso, ed ora solo le migliori sopravvivono affiancate da laboratori artigianali di nuova creazione. Il mercato interno e' praticamente inesistente, quindi si lavora esclusivamente per l'estero. Attualmente, le colonie di artisti della lacca piu' famose sono quelle delle province meridionali del Fujian e Jiangxi e della citta' di Tianjin, nel sud infatti si trovano gli alberi della lacca, inoltre il clima e' favorevole alla lavorazione.
In laboratori o la temperatura deve essere mantenuta intorno ai 21-25 C, con un alto livello di umidita'. I quadri di lacca realizzati recentemente da Cheng Xiangjun sono ispirati alla medicina tradizionale cinese, vi compaiono infatti mani e visi contrassegnati dai punti dell'agopuntura, su sfondi dorati su cui brillano macchie di un rosso intenso, di grande effetto. Il procedimento comprende l'applicazione di foglietti sottilissimi d'oro, secondo una tecnica molto antica.
Il nostro artista dal 1996 si occupa anche della stesura di un volume sull'arte della lacca contemporanea, per cui ha visitato i piu' famosi artisti del paese e fotografato le loro opere. La fotografia di dipinti di lacca e' estremamente difficile a causa del riflesso, e richiede procedimenti speciali. L'opera e' stata coronata dalla recente pubblicazione di un raffinato volume da parte di una casa editrice di Taiwan, ma con tiratura limitata, quindi pressoche' introvabile. Ma presto ci sara' una seconda edizione, quindi speriamo di poter accaparrare allora una copia del prezioso volume.
Come insegnante , Cheng Xiangjun segue con impegno i circa 40 allievi del corso quadriennale di arte della lacca, ma cio' non toglie che il futuro dei ragazzi sia incerto. Cambieranno senz'altro attivita', secondo Cheng, perche' l'arte della lacca richiede consistenti capitali ed un grosso impegno tecnico, mentre il ritorno avviene in tempi lunghi. Probabilmente, dopo aver accumulato buone basi finanziarie dedicandosi ad attivita' collegate, potranno far ritorno alla lacca con positivi risultati.
E' interessante notare che l'Accademia centrale di Arti applicate e' stata accorpata per motivi economici al potentissimo Politecnico Qinghua, di cui ora costituisce la scuola d'arte. Essa comprende le facolta' di ceramica, di arti applicate come lacca, vetro e tappeti, decorazione di interni, pittura murale e cosi' via.
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