Tra l'agosto del 1945 e il settembre del 1949, per rovesciare il dominio reazionario del governo del Kuomintang, il popolo cinese, guidato dal PCC, partecipò ad una grande guerra rivoluzionaria civile, chiamata storicamente la guerra di liberazione. In questa guerra, volta a gettare le fondamenta della nuova Cina, furono più importanti tre grandi campagne decisive, ossia la Campagna Liaoxi-Shenyang, la Campagna Beiping-Tianjin e la Campagna Huai-Hai.
Dal giugno del 1946, mese dello scoppio della guerra civile tra il Kuomingtang e il PCC, al dicembre del 1949, mese del trasferimento del governo del Kuomingtang a Taiwan, la guerra fra le due parti continuò per ben 3 anni e mezzo. All'inizio il Kuomingtang aveva conquistato Yan'an, capoluogo della base del comitato centrale del PCC, occupando per un certo periodo una posizione dominante. In seguito le forze delle due parti si alternarono fra alti e bassi, conoscendo graduali cambiamenti, e si verificarono le "Tre grandi campagne militari" che hanno cambiato il destino della Cina. La prima campagna decisiva è stata quella di Liaoxi-Shenyang.
Nella Campagna Liaoxi-Shenyang, attuata tra il 12 settembre e il 2 novembre 1948, l'Esercito Popolare di Liberazione del nord-est mise fuori combattimento 470 mila effettivi delle truppe del Kuomintang, pagando un prezzo di circa 70 mila fra morti e feriti e ottenendo una vittoria che sconvolse sia la Cina che il mondo. I reparti della guerriglia del nord-est diventarono allora una potente forza di riserva dell'Esercito Popolare di Liberazione. La vittoria ottenuta nella Campagna Liaoxi-Shenyang e in altri campi di battaglia permise importanti cambiamenti nel quadro militare. L'Esercito Popolare di Liberazione occupò una posizione dominante sul piano sia qualitativo che quantitativo. Secondo tale situazione, Mao Zedong sottolineò che secondo le precedenti previsioni, sarebbero occorsi circa 5 anni, a partire dal luglio 1946, per rovesciare radicalmente il governo reazionario del Kuomintang, ma dall'attuale realtà, m ancava solo un anno, a partire dal novembre 1948, alla realizzazione dell'obiettivo.
Dal 6 novembre 1948 al 10 gennaio 1949, l'Esercito Popolare di Liberazione della Cina centrale e orientale condusse la Campagna Huai-Hai nella vasta area che parte ad est da Haizhou ed a nord da Lincheng e termina ad ovest a Shangqiu ed a sud al Fiume Huai.
La Campagna Huai-Hai durò 66 giorni. Mentre il totale dei suoi effettivi era inferiore a quello delle truppe del Kuomintang, l'Esercito Popolare di Liberazione annientò più di 555 mila nemici, pagando un prezzo di 130 mila fra morti e feriti e conquistando una grande vittoria. In questo modo liberò le zone a nord del corso medio-inferiore del Fiume Azzurro e pose completamente sotto il tiro dei propri cannoni i centri di potere del governo del Kuomintang come Nanchino e Shanggai, distruggendo le truppe scelte di Chiang Kai-shek ed accelerando così notevolmente il processo della vittoria della guerra di liberazione.
Nel dicembre del 1948, sconvolte dalle Campagne Liaoxi-Shenyang e Huai-Hai e giunte ad aver paura della propria ombra, le truppe del Kuomintang, composte da 600 mila soldati sui campi di battaglia della Cina settentrionale, si trovarono in difficoltà sia nella ritirata che nella difesa, ritirandosi in difesa passiva nella striscia fra Beiping, l'odierna Pechino, Tianjin, Tanggu e Zhangjiaokou.
Il 1 5 dicembre iniziò la Campagna Beiping-Tianjin. Tra il 22 e il 24 dello stesso mese, l'Esercito Popolare di Liberazione conquistò le città di Xin Bao'an e Zhangjiaokou. Il 14 gennaio 1949, sferrò un attacco generale contro la città di Tianjin, mettendo fuori combattimento più di 130 mila soldati e catturando il comandante nemico Chen Changjie. Tianjin fu liberata. Allora le truppe dell'Esercito Popolare di Liberazione composte da un milione di soldati si concentrarono nella zona di Beiping, e più di 200 mila nemici a difesa della città diventarono "una tartaruga nella giara". Le truppe del Kuomintang di stanza a Beiping, guidate dal loro comandante, il generale Fu Zuoyi, accettarono la riorganizzazione pacifica dell'Esercito Popolare di Liberazione. Il 31 gennaio venne proclamata la liberazione pacifica della città di Beiping, con cui fu creato il "metodo pacifico" di trasformare pacificamente le truppe del Kuomintang nell'Esercito Popolare di Liberazione. Come primo esempio di soluzione delle truppe del Kuomintang tramite l'applicazione delle "otto condizioni" avanzate da Mao Zedong, la liberazione pacifica di Beiping riuscì a far shierare dalla parte del popolo un gran numero di generali di alto rango e di truppe regolari del Kuomintang, costituendo un gran successo della direzione strategica del Comitato Centrale del PCC.
La Campagna Beiping-Tianjin durò 64 giorni, in cui l'Esercito Popolare di Liberazione mise fuori combattimento 521 mila effettivi delle truppe del Nord del Kuomintang, pagando un prezzo di 39 mila fra morti e feriti.
La vittoria delle Campagne Beiping-Tianjin, Liaoxi-Shenyang e Huai-Hai costituì una grande applicazione delle concezioni di Mao Zedong nelle battaglie decisive strategiche e permise al Kuomintang di perdere i suoi tre grandi gruppi scelti strategici. La vittoria delle tre campagne scosse radicalmente la base del potere del Kuomintang e gettò solide fondamenta per la vittoria nazionale della guerra di liberazione.
|