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    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2004-09-06 11:39:18    
    Le politiche delle minoranze etniche cinesi

    cri

    Sin dall'antichità la Cina è sempre stata uno Stato unificato multinazionale. Dopo la fondazione della nuova Cina nel 1949, il governo centrale ha identificato e confermato 56 etnie. Rispetto all'etnia Han, le altre 55 hanno una popolazione ridotta per cui vengono chiamate "minoranze".

       Prima del 1949, anche se i governi precedenti, sia Han che delle minoranze, possedevano politiche e sistemi relativi agli affari etnici, non si poteva affatto parlare di uguaglianza fra le etnie. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, il Partito Comunista ed il governo cinesi hanno elaborato una serie di principi e politiche corrispondenti alla realtà cinese e destinati a risolvere i problemi etnici del paese, ossia le politiche di uguaglianza e solidarietà etnica, dell'autonomia delle zone etniche e sviluppo e prosperità comuni delle varie etnie. Sulla base dell'aspirazione della maggior parte delle etnie, il governo ha gradualmente applicato diverse forme di riforma democratica, fino alla fine degli anni 50. La riforma ha abolito tutti i privilegi dei feudatari, aristocratici e capi tribali e posto fine ai sistemi di sfruttamento e oppressione, liberando milioni di persone e permettendo loro di godere della libertà personale e di diventare padrone dello Stato e del proprio destino. Negli ultimi 50 anni le varie etnie hanno allacciato relazioni socialiste di uguaglianza, solidarietà ed assistenza reciproca, e una volta oppresse e discriminate, sono diventate vere padrone dello Stato. Sotto la direzione del PCC, alcune etnie la cui struttura sociale, prima della fondazione del paese, si trovava ancora al livello della tarda società primitiva, della società schiavista o del sistema schiavista feudale, in qualche decennio, hanno varcato un fossato storico di centinaia, migliaia di anni, il canale storico di centinaia o migliaia di anni, entrando nella società moderna.

       La distribuzione delle etnie cinesi è caratterizzata dalla coesistenza di più etnie nella stessa zona, oppure dalla concentrazione di una singola etnia in un'unica zona, infatti nelle aree Han vivono anche minoranze, mentre nelle aree etniche vivono anche cinesi Han. Tale struttura si è formata grazie agli scambi ed agli spostamenti delle varie etnie nel corso dell'evoluzione. Nonostante la scarsa popolazione, le minoranze sono distribuite in modo molto ampio e si trovano in tutte le province, regioni autonome e municipalità soggette direttamente al governo centrale; nella maggior parte delle circoscrizioni distrettuali vivono due o di più minoranze. Nella provincia dello Yunnan vivono 25 etnie, il che ne fa la provincia più multietnica della Cina. 

       Il sistema di autonomia delle zone etniche è una politica fondamentale del governo cinese basata sulla situazione reale del paese, ed anche uno dei più importanti sistemi politici nazionali. Nel maggio 1947 è stata fondata la Regione Autonoma della Mongolia Interna, la prima regione autonoma etnica a livello provinciale costituita sotto la direzione del PCC. Dopo la fondazione della Nuova Cina nel 1949, sono state successivamente fondate la Regione autonoma del Xinjiang Uygur, la Regione autonoma del Guangxi Zhuang, la Regione autonoma del Ningxia Hui e la Regione autonoma del Tibet. Alla fine del 1998 la Cina contava in totale 155 circoscrizioni amministrative dell'autonomia etnica, fra cui 5 regioni autonome, 30 prefetture autonome, 120 distretti o bandiere autonome e 1256 villaggi etnici. La popolazione etnica che applica l'autonomia occupa il 75% della popolazione totale delle minoranze, mentre la superficie dell'autonomia etnica occupa il 64% del totale del paese. Sia il numero che la struttura delle circoscrizioni autonome corrispondono alla distribuzione e formazione delle etnie cinesi.

       Le regioni etniche occupano un territorio molto ampio e vantano risorse abbondanti: al 1997, possedevano 30 mila ettari di prateria, pari al 75% del totale nazionale, infatti le 5 grandi zone pastorizie della Cina si trovano tutte nelle regioni etniche; 5648 ettari di foresta, il 43,9% del totale nazionale; 5 miliardi e 249 milioni di metri cubi di riserve di legname, il 55,9% del totale nazionale; e risorse idriche pari a 446 milioni di kilowatt, il 65,9% del totale nazionale. Inoltre le regioni etniche sono ricche di risorse minerarie, di fauna e flora e turistiche. 

    Dopo il 1949, nei confronti delle minoranze etniche il governo cinese ha applicato una politica delle nascite meno severa rispetto all'etnia Han. Per elevare la qualità della popolazione delle minoranze ed accelerare lo sviluppo economico e sociale delle zone autonome etniche, in conformità al principio statale secondo cui le minoranze devono applicare la pianificazione delle nascite, le Assemblee del Popolo delle varie zone autonome hanno elaborato proprie politiche relative, ma meno severe di quella applicata dall'etnia Han. Ciò rende il tasso di crescita della popolazione delle minoranze più alto della media nazionale. Secondo i risultati dei censimenti demografici, al primo luglio del 1953 la popolazione delle minoranze era di 35 milioni e 320 mila unità, mentre il primo novembre 2000, ha toccato quota 106 milioni e 430 mila.

       Dopo la fondazione della nuova Cina, il PC e il governo cinesi hanno persistito nell'applicazione della politica di uguaglianza etnica e linguistica, per cui l'utilizzo e lo sviluppo delle lingue e scritture delle minoranze hanno ottenuto il dovuto rispetto e garanzia legale. Il Programma Comune e la Legge sull'autonomia regionale della Repubblica Popolare Cinese, approvate dalla prima sessione plenaria della Conferenza consultiva del popolo cinese nel 1949, stabiliscono esplicitamente che tutte le minoranze hanno la libertà di utilizzare e sviluppare la propria lingua e scrittura. Negli anni '50, lo Stato ha organizzato un'indagine completa sulla situazione delle lingue e scritture etniche e creato specifici organismi di lavoro e ricerca relativi alla lingua e letteratura etniche, impegnandosi nella formazione di personale specifico, e nell'aiuto alle etnie prive di una propria scrittura oppure la cui scrittura non era completa o diffusa, a creare, modificare o riformare la scrittura, in modo da promuovere l'uso della lingua e letteratura etniche nei vari settori. 

       La Cina è un paese multireligioso, contando Buddismo, Taoismo, Islamismo e Cristianesimo. Le minoranze hanno per di più credenze religiose, ad esempio i tibetani professano il Buddismo tibetano. In conformità alle disposizioni della Costituzione della Repubblica Popolare Cinese relative alla libertà religiosa dei cittadini, il governo cinese ha elaborato concrete politiche al fine di rispettare e tutelare la libertà religiosa dei cittadini etnici e di garantire tutte le loro normali attività religiose. Fra le 55 minoranze etniche, 7 professano il Buddismo tibetano, 10 l'Islamismo, 5 il Cristianesimo, mentre parte delle etnie russa e Ewenke segue la Chiesa ortodossa; alcune etnie professano ancora l'animismo e molte credenze primitive.