Forse sarete curiosi di sapere qualcosa dell'ultimo film di Zhang Yimou, "Shimian maifu", ossia attacco da tutte le direzioni, uscito nelle sale cinematografiche cinesi nel weekend del 16-17 luglio. Quanto al titolo, preso a prestito da un famoso motivo classico per pipa, il liuto cinese, che riproduce magistralmente le varie scene di una battaglia storica dell'antichit.
Visto il recente attaccamento di Zhang Yimou ai film di gongfu, indiscutibilmente parte della cultura cinese, anche "Shimian maifu" ha come base scene di lotta con vari tipi di armi, ed i tre eroi, due uomini ed una ragazza, sono tutti campioni dell'arte. Non mancano frotte di militari che si arrampicano su steli di bambu' e combattono sospesi nell'aria, lanciando di laggi rami appuntiti contro i tre protagonisti. Una delle caratteristiche del film sono proprio le scene di lotta in costume, vista l'ambientazione in epoca Tang, uno dei periodi pi prosperi della storia cinese. La dinastia si distinse fra l'altro per la grande apertura culturale, da cui il fiorire dei rapporti esterni attraverso la via della seta e del Buddismo. Ora la danza in cui si produce la protagonista femminile all'inizio del film, chiamata "Xianren zhilu", "l'immortale indica la strada", proprio ispirata ai movimenti delle apsaras volanti dipinte sulle pareti delle grotte di Mogao, a Dunhuang, al tempo un importante centro della via della seta. Lo splendore della dinastia Tang intride dunque l'intero film, ambientato solo all'inizio in un interno, mentre il resto sono superbe foreste di betulle su cui l'autunno ha steso pennellate dorate, rosse, giallo-ocra, avorio, soprastate da cieli azzurri percorsi da grandi nuvole bianche. Le foreste, intercalate da laghi solitari e grandi praterie fiorite, sono il luogo ideale per le lotte, gli attacchi, i trabocchetti, le fughe, le rincorse, simbolo naturale del labirinto della vita. Tuttavia per il dispiacere del pubblico cinese, parte delle foreste del film non sono nazionali, visto che Zhang Yimou ha preferito loro quelle ucraine, forse pi intatte. Le foreste di bamb sono invece nazionali, precisamente del Sichuan, bamb che si innalzano svettanti nel cielo, solidi come torri, in grado di reggere l'assalto dei guerrieri che ne fanno uno strumento di lotta, volando fra stelo e stelo inseguendo il nemico a terra. Somma prodezza, avanzando tagliano gli steli a portata di mano, un'arma terribile perch dura ed appuntita, gettandoli a terra contro il nemico in fuga ed imprigionandolo in una rete mortale. Non mancano pugnali volanti, che quasi fossero telecomandati, raggiungono infallibilmente l'obiettivo, anche se lontano e nascosto. Potenza della fantasia e dei mezzi elettronici! E' comunque incontestabile la bravura dei cinesi nelle arti marziali, che coltivano da millenni, per cui non c' da stupirsi che il regista Zhang Yimou abbia voluto utilizzare il soggetto nei suoi ultimi due film, "Eroi", uscito nel dicembre 2002, e l'attuale "Attacco da tutte le direzioni". Le arti marziali erano in origine una forma di meditazione, essendo collegate a speciali metodi di respirazione, prova ne che erano praticate ampiamente nei monasteri sia buddisti che taoisti. Il gonfu pu richiedere armi bianche oppure la semplice forza fisica, collegata ad una fortissima capacit di concentrazione. La bellezza della lotta, con i suoi virtuosismi, di per s un piacere sia per i praticanti che per il pubblico. Con "Attacco da tutte le direzioni" Zhang Yimou ha voluto fare un film di gonfu, ma anche e forse soprattutto d'amore, elemento non cos fondamentale nel suo precedente capolavoro "Eroi": qui l'amore sboccia, fiorisce e muore in mezzo alle battaglie, in situazioni estreme, finendo addirittura per oscurare il tema fondamentale, la lotta della dinastia Tang contro una cospirazione volta alla sua caduta portata avanti dal gruppo Feidaomen, ossia dei coltelli volanti. Il capo non compare mai nel film, ma la sua organizzazione pare dare un gran filo da torcere agli ufficiali del regno, che ricevono dall'alto l'ordine di distruggerla completamente. Il movimento antidinastico spinto alla lotta dalla corruzione della corte e del governo, uno dei motivi che hanno realmente portato alla fine di molte dinastie storiche cinesi. Cosa interessante, comprende gruppi di valide amazzoni, che lottano alla pari degli uomini. Fra queste spicca la figlia cieca di uno dei capi, che vuole vendicare la morte del padre. Ora la protagonista femminile Xiaomei, sorellina, membro del gruppo rivoltoso, si finge la ragazza cieca per attrarre su di s l'attenzione di due baldi ufficiali della dinastia. Xiaomei, interpretata dall'affascinante ed agile Zhang Ziyi, eroina degli ultimi film di Zhang Yimou, eccelle non solo nella cruda lotta, ma anche della danza. L'apertura del film proprio imperniata su una magnifica scena di danza da lei interpretata nel Padiglione delle peonie, un bordello di alto livello in cui si finge una prostituta cieca. Vorrei ora farvi notare la straordinaria bellezza dell'ambiente ricreato da Zhang Yimou, che per la sua formazione di fotografo, ha un profondo senso estetico, che tutti ricordiamo in film come "Lanterne rosse", "Judou", ecc. Per realizzare il grande salone, eretto negli Studi cinematografici di Pechino, sono stati invitati 50 falegnami della provincia dell'Anhui che hanno intagliato magistralmente le colonne e pareti, poi dipinte a vivaci colori nello stile tipico della dinastia Tang. Qui Xiaomei si produce nella "danza dell'immortale che indica la strada", in cui utilizza le lunghissime maniche del suo abito di broccato per colpire i tamburi verticali sistemati in cerchio intorno a lei... una scena davvero stupenda, ma che ha visto sicuramente l'ausilio del computer, vista l'impossibilit pratica di maniche lunghe 3 metri di toccare ritmicamente superfici del genere. Non importa, l'effetto d'insieme fenomenale.
Imprigionata per aver resistito agli approcci del giovane ed aitante capitano Jin, la ragazza poi inviata con un tranello insieme al giovane al covo della banda dei coltelli volanti. Questi ritiene insieme al suo superiore Liu, interpretato dalla star di Hong Kong Liu Dehua, che la danzatrice cieca sia la figlia del capo ucciso. Nel corso di tre giorni nella foresta, i due cominciano ad apprezzarsi, aiutandosi reciprocamente contro una serie di nemici inviati dal governatore. Sono lotte all'ultimo sangue, il cui la brava Zhang Ziyi interpreta scene di gonfu pur dandosi un'aria da cieca, cosa certo non facile, il tutto nelle stupende foreste ucraine e della Cina del sud. Si tratta dello spezzone pi lungo del film, in cui fra un agguato e l'altro si susseguono alcune scene serene, in cui prevalgono la natura umana dei due, in fondo un ragazzo ed una ragazza, che scoprono a poco a poco il nascere di uno speciale sentimento reciproco. Ma vista la natura frivola, "di vento", del giovane, e il sottofondo della lotta all'ultimo sangue fra governo e rivoltosi, come far la ragazza a fidarsi? Dopo una serie di prove, alla fine Xiaomei, sorellina, profondamente attratta dal baldo comandante, interpretato dal famoso attore di H.K. Jin Chengwu, provocando la disperazione del suo capo Liu, che con un colpo di scena si rivela innamorato da tre anni della giovane, che in realt conosce e protegge. Nel combattimento finale, Liu, sentendosi rifiutato, lancia un pugnale contro l'amata, che soccorsa invano dall'innamorato, muore in mezzo ad una tormenta di neve. Il passaggio dall'amore all'odio del capitano e una serie di improbabili resurrezioni della giovane morente rendono problematico il finale.
Questa la trama generale del film, semplice e complessa al tempo stesso. Com' la reazione del pubblico e della stampa cinesi all'evento? Purtroppo non molto favorevole. Per fare un esempio, l'edizione del 19 luglio del quotidiano di Pechino Xinjingbao contiene un servizio speciale a cui hanno collaborato una decina di critici cinematografici, che fondamentalmente accusano Zhang Yimou di aver perseguito unicamente la bellezza, l'effetto estetico, senza privilegiare una vera e propria vicenda. I personaggi sono privi di una completa personalit, la trama della ribellione contro la corte svanisce nel sottofondo, lasciando solo il posto a lotte vere o amorose in foreste incantate. A questo punto aggiungo che vero che Zhang Yimou gi a partire da "Eroi" indugia forse troppo su particolari estetici, che interrompono il ritmo del film ed appesantiscono l'effetto generale, dando inoltre un'impressione di falsit, tuttavia egli si giustifica col fatto che l'arte cinese, specie la pittura, presenta connotazioni del genere: ampi paesaggi montani, immersi fra la nebbia, picchi e foreste solitari, dove gli incontri sono rari e magici. In "Eroi" prevaleva il colore rosso, e l'intera coreografia si avvicinava ad una pittura ad olio, mentre in "Attacco da tutte le direzioni" prevalgono il giallo, verde e blu tipici della pittura tradizionale cinese. Quanto al gongfu, fa parte del patrimonio culturale cinese, ed i combattenti, gli Wuxia, vivono chiaramente in un mondo irreale, quindi non pare molto importante al regista caratterizzarli in modo esplicito, come fa invece nei suoi romanzi il famoso scrittore Jin Yong, di H.K., il maestro della letteratura di cappa e spada, sulla cresta dell'onda da pi di 40 anni.
Anche l'edizione del 21 luglio del China Daily, l'unico quotidiano a diffusione nazionale in inglese, dedica un commento a "Attacco da tutte le direzioni", stroncandolo decisamente. Il film viene accusato di improbabilit della trama e di mancanza di caratterizzazione dei personaggi, che spesso si perdono in dialoghi insensati. Il giornale porta ad esempio la scena finale dello scontro tra i tre protagonisti, in cui la resurrezione della ragazza, che si estrae il pugnale dal petto per lanciarlo contro il pretendente non voluto che l'ha colpita, pare decisamente di troppo. Nell'intenzione di Zhang Weiping, produttore del film, questo avrebbe dovuto strappare qualche lacrima al pubblico, che in realt, osserva il giornale, rimane invece attonito e sconcertato. I personaggi non riescono a toccare il cuore degli spettatori. Tuttavia il commento riconosce che il film, con un badget a quanto pare di 20 milioni di dollari, una vera festa per gli occhi per la sua splendida coreografia.
Com' l'affluenza ai botteghini? Nonostante i commenti negativi, nel solo weekend del 16-17 nei cinema di Pechino gli incassi sono stati pari a 7 milioni di yuan, moneta cinese, mentre nel resto del paese hanno superato i 3 milioni. Nella sola Shanghai si sono raggiunti solo i 6 milioni, un risultato non soddisfaciente secondo i promotori, che contano, date le vacanze scolastiche, sulla forte affluenza degli studenti. Anche i commenti negativi della stampa nazionale non paiono scoraggiare gli organizzatori, in quanto, secondo loro, la cosa pi temibile il silenzio, non le critiche, in ogni caso un segno di attenzione.
E' interessante notare che a Taiwan la prima del film si tenuta addirittura nel Museo del palazzo imperiale, che per la prima volta ha ospitato una manifestazione del genere. Nell'isola i commenti paiono piuttosto positivi, come pure ad H.K., patria dei film di gongfu. A Pechino la cerimonia di presentazione del film allo Stadio dei lavoratori, alla presenza dell'intero cast di attori e del regista, non invece stata molto affollata, secondo i commenti dei giornali.
C' da dire che il continente cinese sempre stato piuttosto critico nei confronti di Zhang Yimou, accusato di presentare solo lati negativi della cultura nazionale in film come "Lanterne rosse", "Judou", "Qiuju va in tribunale", ecc. Lo si ritiene troppo rivolto al pubblico occidentale, in quanto molto conosciuto, amato e premiato all'estero. Forse l'insistente ricerca dell'effetto estetico ha turbato sin dall'inizio il giudizio dei connazionali, mentre il pubblico straniero, specie europeo, ha alle spalle una tradizione di ricerca di effetti del genere, anche se non cos esclusiva. Secondo molti giovani cinesi, sono migliori i film di Jiang Wen, un attore datosi di recente alla regia, famoso per film come "Quei giorni meravigliosi" (Huihuang canlan de rizi), "I giapponesi sono arrivati" (Reben guizi laile), "T verde" (Lucha), ecc. per nominare solo i pi recenti. Invece di andare a vedere "Attacco da tutte le direzioni", molti andranno a godersi l'ultimo kolossal americano "The day after tomorrow".
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