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    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2004-07-08 11:02:04    
    Lisa Carducci e la Cina
    Gabriella Bonino

    cri

    Lisa Carducci una scrittrice italo-canadese che vive da 13 anni in Cina. Prolifica scrittrice, poetessa, pittrice, oltre che cara amica, nel corso di una recente intervista a proposito del suo ultimo libro ci ha detto: Il libro si intitola "Benmo daozhi", la traduzione cinese di una pubblicazione anteriore in francese che si chiamava "Le rideau jaune", di cui l'espressione "Benmo daozhi" non per la traduzione. Ho scritto il libro proprio da questa espressione che ho trovato per caso nel dizionario, che cercavo di tradurre, non spiegare, trovando per che non si pu tradurre come, ad esempio, "mettere il carro davanti ai buoi", espressioni cos non corrispondono esattamente, allora ho deciso di scrivere il romanzo per illustrare il vero significato: dare importanza a ci che non ne ha e non darla a ci che ne ha. Cos nella storia, tramite una vicenda d'amore, che il semplice lettore considera tale, c' in realt molto di pi. Tramite questa storia cerco di far riflettere il lettore sulla differenza o la mancanza di differenza fra la realt ed il realismo, il verosimile ed il vero. Come diceva Pirandello, "Ognuno ha la sua verit", questo un pensiero che mi segue da tempo ed oltre a riflettere su questo, scrivo anche su questo. Che cos' la verit? E' quello che uno crede che sia vero? Allora porto il lettore del romanzo a credere che la vicenda descritta sia la mia vita, infatti anch'io sono stata insegnante in Cina, anch'io vivo in Cina, come la protagonista Marisa, allora credono che sia la mia vita, ma non lo ...

    A proposito della sua esperienza cinese Lisa ci ha detto: sono arrivata come insegnante, era la terza volta che venivo in Cina, nel 1991, ho insegnato due anni in una universit di lingue straniere, poi ho lavorato sei anni alla televisione di Stato, la CCTV, come esperta in francese e ora da un p pi di cinque anni sono alla rivista "Beijing information", sempre in francese. Sono 13 anni adesso che sono in Cina.

    La mia carriera di scrittrice si svolta per la maggior parte in Cina, perch qui ho molto tempo disponibile, specie libert di mente, mi sento meno impegnata a fare da portaparola di un' istituzione mentale... Sono venuta in Cina nel 1991, prima vivevo in Canada, nel Quebec, che sta vivendo un lunghissimo processo volto all'indipendenza, non sopportavo pi di sentire questo soggetto ogni giorno, alla radio, alla TV, nei giornali, nelle conversazioni quotidiane, ho voluto lasciare tutto e venire in Cina. Ho pensato: quando saranno diventati indipendenti o decideranno di non farlo, decider se tornare o no. E sono ancora qui ed ormai ci resto. Ho trovato l'ambiente che mi serviva per creare, come artista, come pittrice, e come scrittrice, molto pi di quello che mi aspettavo, mi conviene, allora ho deciso che la Cina sarebbe stata il mio nuovo paese. E anche la Cina ha voluto me, e mi tiene come una figlia, allora rimango.

    Finora ho scritto 32 libri, di cui una ventina compilati in Cina, la maggior parte dei quali ha a che vedere con la Cina. Se si tratta di poesia, la poesia ispirata alla Cina, se un romanzo, ambientato in Cina. Ho cominciato qui a scrivere un tipo di libri che non avevo mai scritto prima, facevo solo della fiction e della poesia, ma una volta qui ho scritto molti articoli poi raccolti in libri, tipo saggi, per far conoscere la Cina attraverso la mia esperienza di straniera agli altri stranieri. Scrivo questi libri in francese o inglese, che poi vengono tradotti dai cinesi o da altri in varie lingue. Credo, dai commenti in proposito, che sia una necessit. Io stessa arrivata in Cina non trovavo sul mercato questo tipo di scritti, solo testi sulle dinastie antiche, sulla storia, su Confucio, su questo c' materiale, ma sulla vita di oggi no. Perch un cinese parla, pensa, reagisce in tale maniera? Cosa succede quando uno straniero fa o dice una cosa ad un cinese, ed il cinese sorride e ringrazia? Vuol dire che contento, vuol dire che lo straniero ha fatto bene? No, noi lo sappiamo perch viviamo qui da tempo. Ma i nuovi arrivati credono che il loro comportamento sia giusto se il cinese sorride, ma il cinese "deve" sorridere, perch non dimostra i suoi sentimenti reali, non perch sia "furbo", ma perch la sua educazione vuole che i sentimenti siano una cosa personale, non si dimostrano. Il cinese fa finta di niente, ma pu essere molto offeso, quindi cerco di spiegare queste cose tramite esempi vissuti. Tutto il materiale che si trova nei miei libri sulla Cina vissuto, sono situazioni che ho vissuto, inoltre sono stata testimone di altre persone, vivendo le loro storie.

    Lisa Carducci molto legata all'Italia. In proposito ella ci ha detto: I miei legami con l'Italia sono molto stretti, anche se non sono nata in Italia. Sono figlia di un padre di origine italiana, molisano, di Ripabottoni esattamente, e di una madre canadese, sono nata, cresciuta ed ho studiato in Canada, in una scuola francese dove ho appreso anche l'inglese. L'italiano non lo parlavamo a casa, perch mia madre non lo conosce e mio padre parlava solo il dialetto di Campobasso e non voleva assolutamente che io lo imparassi, perch diceva che pi tardi volendo studiare l'italiano standard, il dialetto sarebbe intervenuto nei miei studi, facendomi torto. Perci tuttora non parlo il nostro dialetto, ma l'ho sentito tanto in famiglia all'epoca in cui i bambini non potevano parlare, ma solo ascoltare, dunque non era problematico, sentivo i grandi... Capisco il nostro dialetto, ma non lo parlo. All'et di 14 anni ho comprato una grammatica ed un dizionario usati, mio padre riceveva un giornale italiano a casa, con il giornale ed i libri ho cominciato a studiare l'italiano da sola, solo in questo modo che conosco la lingua italiana, perci vi prego di perdonare gli sbagli che faccio, so che ne faccio, non l'ho mai studiato a scuola, ma nel mio cuore l'Italia sempre il mio primo paese. Ho passato la vita in Canada prima di venire in Cina e mi sentivo sempre divisa, il corpo era in Canada e la mente in Italia, ma arrivando in Cina, questo stato un miracolo della vita, sono rimpatriata, mi sono sentita una. In Cina ho corpo e mente qui, continuo ad amare l'Italia, a pensarci, in Canada ho la mia famiglia, penso a loro, comunico con loro, oggi con internet e l' email molto facile, come essere vicini, siamo pi vicini di anni fa quando una lettera impiegava un mese, per non mi mancano n l'Italia n il Canada, anzi devo dire che quando esco dalla Cina, mi manca la Cina e dopo alcuni giorni fuori penso di tornare a casa e la casa adesso la Cina.

    Ci sono tante espressioni culturali che sono uguali in Cina e in Italia, come non il caso per un paese di nuova cultura come il Canada. Per esempio, se mio marito cinese mi dice: "Per l'anno nuovo non possiamo andare in Vietnam, come pensi tu, bisogna andare a casa a far festa con la famiglia", io, da italiana, capisco benissimo cosa significa: "Natale coi i tuoi, Pasqua con chi vuoi", e si fa festa in famiglia. Ma una donna americana forse lascerebbe il marito, accusandolo di preferire la madre, ed andando da sola in Vietnam... Potrei dare una serie di esempi del genere. La cultura italiana e quella cinese riguardo il matrimonio, la famiglia, la nascita, la morte, i sentimenti, l'accoglienza, sono simili: se stai mangiando e qualcuno bussa alla porta, che dici? Favorisca! E cos fa la famiglia cinese. Un americano direbbe: torni fra due ore, stiamo mangiando... Noi capiamo questo perch siamo di cultura italiana. Anche se non sono cresciuta in Italia, l'Italia nel mio cuore e nella mia mente, ho letto molto, mi sono istruita io stessa sulla cultura italiana, l'ho cercata e l'ho trovata e fatta mia e sar sempre italiana.

    Il mese prossimo andr proprio nel mio paese d'origine, Ripabottoni, nel Molise, dove sono rimaste solo 6-700 persone, mentre a Montreal in Canada ci sono oltre 4000 persone del posto. Nel maggio scorso il consiglio municipale mi ha concesso la cittadinanza onoraria, allora andr a ricevere formalmente questo onore. Questo molto importante per me, perch specialmente da quando nel 2001 ho ricevuto il massimo onore che il governo cinese possa concedere ad uno straniero, il Premio dell'Amicizia, pensavo: la Cina mi riconosce come un ponte fra l'estero, l'Italia o il Canada ed la Cina, ma il mio proprio paese non mi fa questo onore di riconoscere che sono una figlia di Ripabottoni all'estero che fa tutto quello che pu per spandere la nostra cultura, farla conoscere in Cina e agli altri stranieri, e finalmente arrivato questo onore, ora mi sento molto soddisfatta e non posso desiderare pi niente, i due paesi mi riconoscono...

    Mi piace molto scrivere sui viaggi che faccio in Cina, che ora ho visitato completamente, all'intenzione degli stranieri. Scrivo soprattutto per il settimanale "Il cittadino canadese", pubblicato in lingua italiana in Canada e distribuito anche in Italia, sono vari anni, dall'88 che scrivo per questo giornale. Moltissimi stranieri, particolarmente italiani, ma anche da Francia, Usa e Canada, sono venuti in Cina, mi hanno detto, perch hanno letto i miei articoli.