La Cina è un paese plurinazionale composto da 56 nazionalità, ognuna delle quali ha le sue usanze matrimoniali particolari. Dall'antichità fino ad oggi, non c'è nessuna usanza che non abbia subito cambiamenti. Ciò è valido anche per il matrimonio che ha attraversato diverse fasi di formazione, sviluppo ed evoluzione. Nelle civiltà primitive, dato il bassissimo livello della forza produttiva, gli uomini e le donne di un clan abitavano insieme e il loro matrimonio spesso coincideva con l'incesto, vale a dire che in quel periodo, non esisteva nessun rito o nessuna usanza matrimoniale. Più tardi sorsero diversi clan consanguinei e come risultato si formò un regolamento secondo il quale si proibiva al loro interno il connubio fra persone appartenenti a diverse generazioni e fra figli consanguinei. Circa 5000 anni fa, la Cina viveva in una società matriarcale, la cui caratteristica principale era la proibizione del matrimonio fra fratelli e sorelle della stessa famiglia, in altre parole i figli conoscevano soltanto la madre e non sapevano chi fosse il padre.
Verso la fine della società matriarcale cominciò il passaggio alla società patriarcale caratterizzata dal cambiamento di posizione sociale tra gli uomini e le donne, vale a dire che l'uomo ebbe voce in capitolo in ogni settore. Durante questo periodo, l'unione coniugale fu basata sulla monogamia. Si trattava di un matrimonio realizzato dalla volontà dell'uomo che aveva il diritto di annullare il rapporto di convivenza con la moglie. In questo caso l'uomo e la donna si trovavano in un stato di disuguaglianza. Nella società patriarcale, scoppiavano spesso guerre e scontri armati per saccheggiare i beni degli altri clan, incluse le donne che erano considerate proprietà privata dell'uomo.
Dalla fine dell'11° secolo all'ottavo secolo a.c., la Cina entrò nella prima fase del feudalesimo. Durante questo periodo, il fenomeno del ratto delle donne con la violenza scomparve. Si praticava un rito matrimoniale detto "Guanhuan" secondo il quale quando un giovane aveva 20 anni, si teneva la cerimonia dell'imposizione del cappello per indicare la sua raggiunta maturnità. Solo dopo aver partecipato a questo rito, i giovanni avevano il diritto di sposarsi.
In questo periodo e nel periodo successivo, in Cina si praticava sempre la monogamia, eccezione fatta per gli uomini degli strati più alti della società. Ad esempio, gli imperatori della dinastia Qing (1616-1911) avevano come mogli tre regine, sei preferite e 72 concubine. Nel corso dell'intera società feudale, che in Cina è durata 3000 anni, la poligamia fu legale per i re, gli imperatori e le classi dominanti.
Quanto al matrimonio dei cittadini semplici, questo era pattuito dalle famiglie attraverso i servizi di un mediatore e i ragazzi e le ragazze non avevano l'autonomia di scegliere liberamente il proprio partner. In questo modo "osservare l'ordine dei genitori e la proposta dei mediatori" è diventata una tradizione che governava il matrimonio dei giovani. Per un lungo periodo di tempo nella storia cinese, il mediatore svolse un ruolo di messaggero che collegava le due famiglie della sposa e dello sposo.
Inoltre, durante questo periodo, secondo la legge vigente di allora era proibito il connubio fra le persone che avevano lo stesso cognome. Più tardi, l'età del matrimonio per i giovani fu elevata, ad esempio, nei periodi della dinastia dei Zhou occidentali (1100-771) l'uomo in età di 30 anni e la donna a 20 si potevano fidanzare.
Dal 221 al 207 a.C. il governo della dinastia Qin approvò per la prima volta nella storia cinese la legge sulla monogamia nel matrimonio. Secondo la legge, chi aveva due mogli, veniva messo in prigione.
Verso il 200 in Cina cominciò un'usanza popolare secondo la quale la sposa doveva velarsi il volto in occasione del matrimonio e, i parenti e gli amici potevano lanciare cereali contro lo sposo e la sposa in segno di felicità.
400 anni dopo nel nostro paese comparve il matrimonio basato sulla compravendita e quello fra persone dello stesso rango, ma veniva proibito il matrimonio morganatico.
La dinastia Tang che risale a 1300 anni fa, fu l'epoca di maggior prosperità sotto ogni aspetto nella storia della Cina. Durante questo periodo, i riti matrimoniali furono numerosi e complicati. Ad esempio, prima del matrimonio, la famiglia dello sposo doveva offrire doni alla famiglia della sposa attraverso un mediatore. L'insieme dei doni composti in genere da nove tipi di articoli, si chiamava "Nazei". Essi simboleggiavano la solidità, l'armonia e la lunga durata del matrimonio. Nei giorni della cerimonia, c'erano numerose formalità complicate fissate per la partenza della sposa per raggiungere la famiglia dello sposo. Sempre in qusto periodo, il matrimonio fra persone dello stesso rango si diffuse molto. La legge stabiliva che i genitori avevano il diritto di decidere il fidanzamento e il matrimonio dei figli; chi non obbediva ai genitori, sarebbe stato bastonato cento volte e il marito aveva il diritto di annullare il rapporto di convivenza con la moglie con qualsiasi pretesto mentre le donne che decidevano arbitrariamente di divorziare, sarebbero state condannate a due anni di prigione.
Durante la dinastia Song (980-1279) si praticò il matrimonio infantile. Quando i bambini erano piccoli, i genitori procedevano già al loro fidanzamento. Talvolta capitava il caso in cui si fidanzavano dei bambini non ancora nati. Era anche diffuso il matrimonio fra parenti. Durante questo periodo, sorse un'usanza popolare in base alla quale, nel giorno del matrimonio, gli amici e i parenti che assistevano su invito alla cerimonia erano liberi di scherzare con gli sposi nella camera nuziale. Questa tradizione si è protratta fino ad oggi.
Per i cinesi in generale e per i membri della nazionalità Han in particolare, in occasione del rito matrimoniale esiste l'usanza di attaccare il carattere "Doppia felicità" su un pezzo di carta rossa che viene posta all'ingresso di casa, sui mobili o su qualsiasi oggetto della camera nuziale. Si dice che questa usanza sia stata iniziata da Wang Anchi, un famoso primo ministro della dinastia Song. La doppia felicità significa la fortuna per le due famiglie dello sposo e della sposa.
Se in Cina vedrete il carattere "Doppia felicità" attaccato all'ingresso di una qualsiasi casa, potete entrare per assistere al rito matrimoniale, i nuovi sposi saranno molto lieti della vostra presenza.
All'inizio di questo secolo, i riti matrimoniali in diverse località del nostro paese erano molto complicati. Prima e dopo il matrimonio, le famiglie dello sposo e della sposa si consultavano molte volte. Per la cerimonia, le due famiglie spendevano molto danaro per atteggiarsi a possidenti.
Nel 1919 scoppiò il Movimento studentesco del 4 maggio contro il feudalesimo e l'imperialismo durante il quale venne avanzato lo slogan del matrimonio libero.
Dopo la fondazione della nuova Cina nel 1949 è stata promulgata la legge sul matrimonio basata sulla libera scelta, sulla monogamia e sulla parità tra l'uomo e la donna. Attualmente nel nostro paese esistono diversi tipi di matrimoni diffusi tra il popolo. Essi sono: il fidanzamento libero, la scelta del partner attraverso la raccomandazione di amici o colleghi o degli appositi istituti. Qualcuno preferisce cercare il proprio partner attraverso la pubblicità sui giornali. In occasione della cerimonia matrimoniale, lo sposo e la sposa invitano amici, parenti o colleghi ad assistere alle celebrazioni. Ora nelle città cinesi sono molto diffusi i viaggi di nozze e le cerimonie collettive di matrimonio. |