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    Le Antiche Favole Cinesi
    (GMT+08:00) 2004-01-09 20:15:42    
    La traduzione cinese della "Gerusalemme liberata", intervista a Yang Shunxiang (I)

    cri

    Il nostro collega anziano Yang Shunxiang ha lavorato alla sezione italiana di Radio Cina Internazionale per ben 35 anni come giornalista, traduttore e speaker e, cosa non indifferente, anche uno dei migliori italianisti cinesi in assoluto.

    Yang Shunxiang non solo eccelle per il suo italiano, ma possiede anche una straordinaria conoscenza del cinese classico, che gli ha permesso di portare a termine un'impresa memorabile: la traduzione in cinese della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, di prossima pubblicazione. Oggi abbiamo invitato Yang in studio proprio perch ci parli di questa sua ultima fatica.

    Vorrei ricordare a questo punto che Yang ha alle spalle una notevole esperienza nella traduzione, a lui si devono infatti le versioni cinesi di Rosso malpelo di Giovani Verga, Il quarantotto di Leonardo Sciascia e Il serpente di Luigi Malerba, inoltre ha partecipato alla traduzione di Intervista con la storia e Un uomo di Oriana Fallaci, Il cittadino Sandro Pertini di Raffaello Uboldi e La ragazza di Bube di Carlo Cassola.

    Cosa ha spinto Yang ad intraprendere la traduzione della Gerusalemme liberata? Yang ci ha detto: E' noto a tutti che l'Italia un paese molto amato dalle Muse. Dall'antichit al Rinascimento, e fino alla nostra epoca, vi sono infatti emersi numerosi scrittori e poeti di fama mondiale che hanno lasciato all'umanit un gran numero di opere immortali. Basta citare i nomi di Dante, Boccaccio, Leopardi e Manzoni, per fare un esempio. Purtroppo fino ad una quarantina di anni fa molti famosi scrittori e poeti italiani erano sconosciuti ai lettori cinesi e solo pochissime loro opere erano tradotte dalla lingua originale, trattandosi per lo pi di versioni dall'inglese. Si pu dire che le traduzioni direttamente dall'italiano sono comparse solo dopo gli anni '60 del secolo scorso. Nella met degli anni '90, il professor Lu Tongliu, presidente dell'Istituto di Ricerca sulla Letteratura Italiana, intendeva redigere una Collana dei Classici Italiani, per cui mi ha invitato a tradurre qualcosa. Come italianista e membro del consiglio dell'Istituto, ho sempre ritenuto un dovere dare qualche contributo agli scambi culturali tra la Cina e l'Italia. Ho quindi accettato di tradurre la Gerusalemme liberata del Tasso, uno dei massimi poemi della civilt umana. In realt avrei preferito tradurre le poesie di Giacomo Leopardi, ma un altro italianista aveva gi ricevuto prima di me l'incarico della traduzione per cui sono rimasto un p deluso. Infatti amo moltissimo le poesie del Leopardi, perch la malinconia ivi espressa mi commuove a fondo. Tuttavia non mi pento affatto della scelta un p passiva della traduzione della Gerusalemme liberata, perch alla fine dell'impresa ho sperimentato idealmente un altro tipo di malinconia ugualmente bellissima, cio quella di un'importante protagonista dell'opera, Erminia, che sospira a lungo per il suo Tancredi lontano. Si tratta anche qui di un sentimento discreto e profondo, al pari di quello leopardiano.

    Com' proceduto il lavoro e quali sono state le maggiori difficolt?

    Yang ci ha risposto: Come si pu ben immaginare, tradurre la Gerusalemme liberata stato un lavoro immane. Data l'arcaicit e la diversit strutturale del linguaggio poetico rispetto a quello narrativo, normale che abbia incontrato molte difficolt durante il lavoro di traduzione. Vorrei quindi cogliere l'occasione per ringraziare l'ex-esperto della nostra Sezione Italiana di Radio Cina Internazionale Maurizio Brunori di Tarquinia per avermi aiutato a risolvere dei dubbi su certi versi e inviato dopo il suo ritorno in Italia diverse edizioni dell'opera ricche di note. Naturalmente voglio ringraziare anche molti colleghi per il loro incoraggiamento. Con le nozioni di letteratura italiana apprese all'Universit La Sapienza di Roma e la pazienza cinese innata, ho impiegato ben 5 anni per completare la traduzione del poema, che sar pubblicata fra poco dalla Casa Editrice Citt dei Fiori di Guangzhou. Si tratta della prima traduzione completa direttamente dall'italiano in cinese. In questo senso si pu dire che sono "il primo a consumare il granchio" (essere il primo a consumare il granchio una tipica espressione cinese che indica il coraggio di fare il primo esperimento in qualcosa di piuttosto difficile). Parlando di granchio, mi viene subito in mente l'espressione italiana "prendere un granchio", che vuol dire un abbaglio o un errore, con riferimento a pescare un granchio invece di un pesce. Spero cos di essere un buon consumatore di granchi, e non un pescatore; in parole povere, spero che la mia traduzione sia fedele al testo originale, senza la presenza di errori del tipo scambiare i "tassisti" (i sostenitori del Tasso nella polemica con quelli dell' Ariosto), per tassisti (ossia gli autisti dei taxi).

    Qual' la valutazione di Yang del poema del Tasso? Secondo Yang, non solo la vita del poeta, ma anche il suo poema hanno sempre suscitato il grande interesse degli studiosi, diventando il soggetto di ricerche ed indagini. Si pu dire che il poema sia la cristallizzazione degli sforzi dell'intera vita del poeta. La sua creazione poetica, che abbraccia pi di trent'anni, si pu suddividere in tre fasi: l'abbozzo della Gierusalemme, la Gerusalemme liberata e infine la Gerusalemme conquistata, mentre tutte le altre rime e prose, compresi i dialoghi, i discorsi e le lettere, sono collegati in modo pi o meno ampio al poema. Con poco pi di cento ottave, la bozza del poema Del Gierusalemme composta da tre episodi: l'arrivo dell'esercito cristiano a Gerusalemme, l'ambasceria di Alete ed Argante al campo cristiano e la sfilata dei crociati. Anche se si tratta di un'opera incompiuta, l'esordio poetico dimostra una forte capacit espressiva, ad esempio nella rappresentazione della diana dell'esercito cristiano, inserita poi tale e quale nella Gerusalemme liberata. La scelta di questa materia storica e religiosa suggerita dalle esperienze personali del poeta e dal clima del tempo. Il Tasso riprese la stesura della Gierusalemme probabilmente intorno al 1564 e la termin nel 1575. Il poema, composto da venti canti in ottave, descrive le imprese della prima crociata. Per quanto riguarda i personaggi, quelli del campo cristiano sono per lo pi storici, come il comandante dell'esercito Goffredo di Buglione, mentre quelli del campo opposto quasi tutti immaginari, come il feroce e spietato tiranno di Gerusalemme Aladino, il valoroso e generoso guerriero dell'esercito musulmano Argante e l'audace e intrepido comandante arabo Solimano. Per i loro particolari attributi, questi personaggi hanno impressionato molto i lettori, diventando subito popolari, ma quelli pi affascinanti ed indimenticabili sono senz'altro Tancredi, eroe del campo dei crociati, tratteggiato sull'immagine del poeta stesso, Rinaldo, prode guerriero cristiano, immagine del protettore del poeta, Clorinda, eroina del campo opposto, Erminia, principessa di Antiochia, e Armida, maga pagana. La tragica morte di Clorinda sotto i colpi di Tancredi, il pentimento e la disperazione di quest'ultimo per l'uccisione non intenzionale della donna amata, la malinconia e il lamento di Erminia per il lungo distacco dal suo amore segreto Tancredi, lo stato d'animo travagliato tra la fede cristiana e l'amore per la maga pagana di Rinaldo e la delusione e lo sdegno di Armida per l'allontanamento dal suo Rinaldo, sono espressi in modo estremamente vivido dalla penna del poeta, formando le ottave pi belle del poema. L'intonazione del poema procede in modo solenne ed altisonante nella descrizione dei fatti d'arme e in modo lirico, commovente e sentimentale nella descrizione delle vicende d'amore. Guardando al poema, ritengo che il Tasso abbia ereditato la migliore tradizione, dando al tempo stesso pieno valore allo spirito di iniziativa nella composizione epica. Sappiamo che nei suoi Discorsi dell'arte poetica, il Tasso dichiar di voler sviluppare la materia nella direzione dell'unit articolata dell'azione e del meraviglioso. In effetti, l'unit d'azione nella composizione epica proprio uno dei principi avanzati da Aristotele sulla base dell'esempio dei poemi di Omero. Sappiamo anche che in giovent il Tasso approfond lo studio della Poetica di Aristotele e che diversi suoi maestri erano famosi esperti della disciplina. Per cui l'influenza della tradizione sul poeta molto evidente. Quando leggiamo il suo capolavoro, non difficile trovarvi l'influsso di molti grandi poeti precedenti, ad esempio la protasi del poema con l'illustrazione della sua vocazione e la dedica si rifanno all'Eneide, all'Odissea, all'Inferno e al Paradiso, e molti suoi versi sono di provenienza omerica, virgiliana e dantesca. Certo il poeta non si limita soltanto ad ereditare la tradizione. A mio parere, lo sviluppo della materia nella direzione del meraviglioso dimostra proprio lo spirito d'iniziativa del poeta. Col meraviglioso si intendono le vicende d'amore suddette e operazioni magiche come la selva incantata e la navicella della Fortuna. Lungi dal danneggiare la tematica del poema, il meraviglioso rende pi variopinta e suggestiva l'opera, stupendo i lettori. Ma questo indirizzo che incarna lo spirito d'iniziativa del poeta non era tollerato n dagli aristotelici oltranzisti n dai religiosi ortodossi. E' nata cos la Gerusalemme conquistata. Ovviamente un poema di tipo omerico e virgiliano, ma privo di personalit, proprio perch manca lo spirito di iniziativa. E' meglio considerarlo un esercizio poetico di diverso stile. Il poeta stesso disse che la Gerusalemme liberata un poema "terreno", mentre la Conquistata un poema "celeste", ossia "divino". Da ci sappiamo che il poeta non negava la Liberata e quindi non possiamo definire controriformista il poeta per averla corretta. Secondo la mia interpretazione, il cuore dei lettori non preso dalla Conquistata, ma dalla Liberata proprio perch quest'ultima libera dai rigidi precetti aristotelici, e il poema amato dal pubblico non quello "divino", ma quello "terreno", proprio perch libero dai vari tab religiosi, inoltre penso che si senta pi vicina e forte l'umanit del mondo terreno espressa nel poema che l'invisibile divinit manifestata nella revisione. Con queste affermazioni non ho alcuna intenzione di degradarla. La Conquistata si sminuisce solo se confrontata alla Liberata. Per cui vorrei paragonare la Liberata ad una statua d'oro che brilla di eterno splendore, e la revisione ad una statua indorata meno pregiata che scolorisce col passar del tempo. Quanto alle analogie fra il Tasso ed i poeti cinesi, Yang ha osservato : sotto certi aspetti esiste qualche analogia tra alcuni poeti cinesi e il Tasso, il che non il risultato di un mio studio di letteratura comparata, ma puramente un' ispirazione emersa durante la traduzione.

    Prendiamo ad esempio Bai Juyi, uno dei maggiori poeti cinesi, vissuto tra il 772 e l'846 durante la dinastia Tang, che scrisse una serie di rime di alto valore artistico e di musicalit suggestiva. I due componimenti lunghi Il canto del rimpianto infinito e La melodia della pipa (uno strumento a pizzico tradizionale cinese simile alla mandola) e molte altre opere che interpretano la vita degli umili non solo sono sempre stati apprezzati dai poeti e letterati per la genialit artistica e la vivacit espressiva, ma anche recitati dalla gente comune, come venditori e artigiani, donne e bambini, per la semplicit e la soavit del linguaggio. Molti famosi poeti e letterati posteriori lo hanno considerato un maestro e ne hanno imitato lo stile. In pi di mille anni, l'interesse e l'amore degli specialisti per le sue opere non sono mai diminuiti. Lo testimonia l'immancabile presenza dei suoi libri sugli scaffali degli studiosi, la scelta delle sue poesie come testi scolastici e la conoscenza di alcune sue opere anche da parte di gente di basso livello culturale.

    L'influenza della Gerusalemme liberata pressappoco simile a quella esercitata dalle poesie di Bai Juyi. La storia dimostra che moltissimi scrittori e poeti italiani ed europei come Leopardi, Goldoni, Spencer, Shakespeare, Milton e Cervantes, ne hanno tratto echi e suggestioni. Molte delle liriche pi belle contenute nella sua opera maggiore sono state inserite nei testi scolastici. Un tempo perfino i gondolieri di Venezia si alternavano nel cantare i versi di Erminia da una barca all'altra nelle serene notti d'estate, mentre i forzati di Livorno andavano a lavorare intonando le litanie cantate nel poema durante la processione dei cristiani verso il monte Oliveto. 

    Sappiamo che non facile che un'opera artistica, anche poetica, possa soddisfare i gusti sia dei dotti che della gente comune. Solo i grandi poeti riescono a raggiungere questo duplice obiettivo.

    Il secondo esempio Tao Yuemin, vissuto tra il 365 e il 427, al tempo della dinastia dei Jin Orientali. Tao Yuemin, uno dei massimi poeti idilliaci della Cina, assunse per un certo tempo l'incarico di funzionario. Quando si accorse dell'ingiustizia dell'ambiente burocratico, diede le dimissioni e torn in campagna dedicandosi ai lavori agricoli. Un gran numero di sue opere esprimono forte scontento e noia per l'ingiustizia sociale e amore per la natura e la serena vita campestre. Nella sua poesia Il ritiro alla vita campestre paragona l'ambiente burocratico ad una rete del mondo terreno: chi vi cade diventa un uccello in gabbia e un pesce nello stagno, mentre chi ne esce riottiene la libert, tornando alla natura. Nella prosa Il canto del ritorno a casa il poeta esclama: "Risvegliatomi dal passato smarrimento, conosco i rimedi per il futuro. Per fortuna non sono andato troppo lontano, realizzando la correttezza del presente e l'errore del passato".

    Se leggiamo il racconto del pastore nel settimo canto della Gerusalemme liberata, non difficile ritrovarvi uno stato d'animo simile a quello espresso dal poeta cinese Tao Yuamin. Per bocca del pastore il Tasso esprime proprio lo scontento per l'ingiustizia della corte, biasima il culto della ricchezza e dell'onore ed aspira ardentemente al ritorno alla natura e alla tranquilla e semplice vita di campagna. Cito solo alcune stanze del settimo canto, perdonatemi per aver spezzato queste belle ottave!

    Altrui vile e negletta, a me s cara

    che non bramo tesor n regal verga,

    n cura o voglia ambiziosa o avara

    mai nel tranquillo del mio petto alberga.

    E vissi in Menfi un tempo, e ne la reggia

    fra i ministri del re fui posto anch'io,

    e bench fossi guardian de gli orti

    vidi e conobbi pur l'inique corti.

    Piansi i riposi di quest'umil vita

    e sospirai la mia perduta pace,

    e dissi: "O corte, a Dio". Cos, a gli amici

    boschi tornando, ho tratto i d felici.