【Gocce della cultura】Patrimonio culturale immateriale della Cina-Il Changdiao

2022-05-17 10:59:18
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Changdiao, il canto mongolo dal tono lungo (urtyin duu in mongolo) è una tradizione canora peculiare dell’etnia mongola. Si tratta di una tradizione talmente antica da essere conosciuta anche con il nome di “fossile musicale delle praterie”.

Chiamato “urtyin duu” in lingua mongola, oltre al tono alto e melodioso, il Changdiao ha una lunga storia. Vivendo come nomadi per lungo tempo, la popolazione dell’etnia mongola ha creato un proprio canto dal tono lungo e alto, distante, rilassante, vario e dotato di una vasta gamma di suoni, allo scopo di descrivere nel loro linguaggio unico tutto il loro amore per quella meravigliosa prateria e l’ammirazione per la natura.

I brani Changdiao sono principalmente lirici. Poiché in Cina l’etnia mongola è diffusa nel Xinjiang, nel Qinghai, nel Gansu, nel Liaoning, nel Jilin, nell’Heilongjiang e in altre province, le caratteristiche dei brani possono essere molto diverse. In alcuni di essi vengono usati molti toni decorativi e falsetti, con alta qualità recitativa; altri sono alti e distanti; altri ancora sono rilassanti e liberi, adatti a narrare e a esprimere sentimenti. I brani sono spesso caratterizzati da un apparato testuale scarno, ricchi di tonalità e improvvisazioni che aumentano la tensione della melodia musicale e hanno un immenso fascino.

Le composizioni sono descrittive, ruotano intorno al mondo delle praterie, al cielo azzurro, alle nuvole, ai fiumi e ai laghi, alle creature che abitano le infinite praterie, ai cavalli, ai cammelli, al bestiame; decantano e accompagnano alcune delle attività fondamentali della vita sociale, dalle feste ai matrimoni, alla celebrazione delle nascite, alle preghiere, agli incontri di lotta, al tiro con l'arco e alle corse dei cavalli.

Il Changdiao è caratterizzato da vari stili, tra i quali il più caratteristico è il vibrato mongolo – Nogola, che ne rappresenta l’anima. Il vibrato in stile mongolo è simile all'effetto del vibrato nel bel canto, con la differenza che quest’ultimo è un movimento di respirazione regolare e ritmico, mentre il vibrato in stile mongolo è generalmente costituito solo da due o tre movimenti chiusi di bocca e faringe.

Le tecniche canore per il Changdiao hanno somiglianze con il bel canto, ma la differenza principale è che mentre in Occidente ci si concentra sulla risonanza della cavità cranica, nel Changdiao è importante la risonanza della cavità nasofaringea. La risonanza delle melodie lunghe mongole varia anche a seconda dell’incrocio degli intervalli, del salto melodico ecc. La melodia lunga mongola è caratterizzata dal suo ritmo irregolare, che è per lo più sciolto, libero e lento. Il cantante è libero di improvvisare e di accelerare o decelerare a seconda dell’umore, pertanto è importante capire il ritmo e la cadenza della melodia lunga mongola.

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