“La distanza non può separare i veri amici”, gli amici polacchi mano nella mano per contrastare l’epidemia: “Forza, Wuhan!”(3/6)

2020-02-26 08:00:00
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Ha fotografato a Wuhan le strade deserte, le stazioni d’autobus chiuse, il rado flusso di persone alle fermate degli autobus, e i supermercati con ammassati gli scatoloni di prodotti. “Certamente vorrò tornare in Cina, spero che la situazione a Wuhan volga per il meglio”. Il 2 febbraio Arek Rataj e sua moglie hanno lasciato Wuhan con un volo charter diretto in Europa. Il loro cuore comunque è rimasto in Cina, stanno pensando di raccogliere mascherine assieme agli amici per donarle a Wuhan e aspettano un giorno di poter far ritorno in Cina. Arek ci ha lavorato per quattro anni. Quando nel dicembre del 2019 in Cina è scoppiata l’epidemia di polmonite da nuovo coronavirus si trovava per caso a Wuhan, dove era diventato professore di scambi visivi all’Università Jianghan. A dicembre, un bollettino del Comitato per la saute di Wuhan notificò casi di polmonite virale. Venuto a conoscenza del fatto che la città dove viveva era stata colpita da un virus senza precedenti, con la sua passione per la fotografia Arek decise di scattere foto durante questo periodo particolare. Stando attento a proteggersi come dovuto, iniziò a fotografare a Wuhan le strade deserte, le stazioni d’autobus chiuse, il rado flusso di persone alle fermate degli autobus, e i supermercati con ammassati gli scatoloni di prodotti. Il giorno dopo essere stato intervistato, Arek pubblicò su Wechat il seguente Momento: “ L’epidemia in Cina ora è molto grave, io e i miei amici vogliamo donare del materiale a Wuhan. Chi sa dirmi come si raccolgono donazioni in Cina? Forza Cina, forza Wuhan!”

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