90 milioni, non è la destinazione della “tragedia americana”
90 milioni di contagi, questo è un altro momento tragico dell’epidemia di Covid-19 negli Stati Uniti.
Secondo i dati pubblicati dalla Johns Hopkins University, fino alle 6:21 del 21 luglio, ora di Beijing, il numero totale di casi confermati del Covid-19 negli Stati Uniti ha raggiunto i 90.0134 milioni e il numero cumulativo dei decessi ha raggiunto quota 1,0256 milioni. Entrambe le cifre sono al primo posto al mondo.
Che significano 90 milioni di contagi? In media, una persona su 3,6 negli Stati Uniti è contagiata, anche se i numeri reali potrebbero essere più preoccupanti. Molti esperti e media americani indicano che numerosi americani fanno il test anti-covid a casa o non lo fanno, dunque il numero reale di casi confermati negli Stati Uniti potrebbe essere notevolmente sottostimato.
Gli Stati Uniti sono l’unica superpotenza del mondo ma i risultati ottenuti nel controllo dell’epidemia sono stati i peggiori al mondo. Questo enorme contrasto riflette il fallimento del sistema politico e dell’amministrazione americana. Dimostra anche la natura dei politici americani che prestano attenzione ai loro interessi privati e non alla vita dei cittadini.
Recentemente, con l’avvicinarsi delle elezioni di medio termine, negli Usa gli scontri tra i due partiti diventano sempre più feroci. Di fronte ai molti problemi come l’inflazione e la violenza armata, i politici americani non hanno il tempo di occuparsi dell’epidemia. Questo porterà inevitabilmente al continuo aumento dei casi di Covid-19. 90 milioni di casi confermati non sono la fine di questa “tragedia americana”.
I politici di Washington hanno dimostrato con le loro azioni che di fronte alla continua perdita di vite e alle innumerevoli famiglie separate, i loro cosiddetti concetti di “democrazia” e “diritti umani” sono stati già traditi.