Il fenomeno del lavoro minorile negli Stati Uniti è allarmante! Perché il “faro dei diritti umani” non illumina sé stesso?

2021-06-11 21:15:12
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In occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, che ricorre il 12 giugno, l’Organizzazione internazionale del lavoro e l’Unicef hanno pubblicato un nuovo rapporto, mostrando che nel 2021 il numero di bambini lavoratori in tutto il mondo ha visto un’impennata per la prima volta in 20 anni. Nel frattempo, alla 109esima riunione video della Conferenza Internazionale del Lavoro, attualmente in corso a Ginevra, gli Stati Uniti sono stati ampiamente criticati per i loro problemi legati al lavoro forzato e al lavoro minorile. Molti analisti credono che gli Stati Uniti siano responsabili dell’esacerbazione del problema globale del lavoro minorile e che non possono sottrarsi alle loro responsabilità.

Alcuni politici statunitensi parlano spesso di “regole” e fabbricano bugie per etichettare altri paesi con accuse riguardanti il “lavoro forzato” e la “violazione dei diritti umani”. Ma, in realtà, sono proprio gli Stati Uniti che si fanno beffe delle regole internazionali e violano i diritti umani. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, gli Stati Uniti hanno ratificato solo due delle otto convenzioni fondamentali dell’organizzazione, che ne fanno uno dei paesi con il minor numero di convenzioni ratificate. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo a non aver ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.

Secondo le statistiche di alcuni organismi, ci sono ancora circa 500 mila bambini che lavorano nel settore agricolo degli Stati Uniti, con il lavoro minorile nell’industria del tabacco che è estremamente comune. Il Washington Post ha riferito che tra il 2003 e il 2016, 452 bambini sono morti negli Stati Uniti a causa di infortuni sul lavoro, 237 dei quali sono morti in incidenti agricoli.

Quello che succede ai bambini è solo la punta dell’iceberg delle violazioni sistematiche dei diritti umani negli Stati Uniti. Secondo i dati degli organismi relativi, ogni anno circa 100 mila persone sono oggetto di traffico di esseri umani dall’estero e sono costrette a lavorare negli Stati Uniti. Negli ultimi cinque anni sono stati segnalati casi di lavoro forzato e di traffico di esseri umani in tutti i 50 Stati del Paese e nel Distretto di Columbia.

Nel corso di questi anni, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha ripetutamente espresso preoccupazione per la questione del lavoro minorile negli Stati Uniti e ha sollecitato il governo statunitense ad affrontare il problema del lavoro forzato. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno ignorato queste preoccupazioni, calunniando invece la Cina circa l’esistenza di “lavoro forzato” nel Xinjiang, con l’intenzione di distogliere l’attenzione e raggiungere così l’obiettivo di screditare e contenere la Cina.

Tuttavia, denigrare altri paesi non risolverà i problemi degli Stati Uniti. Alcuni politici statunitensi devono pensare a come ripagare il loro “debito nei diritti umani” e a come adempiere alle convenzioni internazionali sui lavoratori, risolvendo il problema del lavoro forzato e proteggendo i diritti legittimi del popolo americano.

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