Scott Morrison ha trasformato il suo Paese in una patetica barzelletta

2020-12-02 20:07:41
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“Civili e prigionieri disarmati sono stati uccisi a colpi di fucile o sgozzati da alcuni soldati australiani, i quali sono apparsi allegri davanti alla sofferenza altrui”. Queste sono le parole evidenziate in un rapporto d’indagine recentemente pubblicato dal Ministero della Difesa australiano, in cui sono state portate alla luce le azioni disumane compiute da alcuni militari australiani che in Afghanistan hanno ucciso innocenti senza alcuno scrupolo.

Tuttavia, messo di fronte agli atti criminali molto gravi commessi dai propri soldati, non solo il primo ministro australiano Scott Morrison non ha chiesto scusa, ma ha mostrato insoddisfazione per la vignetta che ritrae le suddette violenze commesse dalle forze militari australiane postata dal portavoce del Ministero degli Esteri cinese, chiedendo impunemente alla Cina di chiedere scusa all’Australia.

È forse possibile che la sua reazione sia dovuta soltanto ad una vignetta che mostra fatti realmente accaduti? Certamente no. Da quanto ha indicato lo studioso britannico Martin Jacques, “la cosa che lo ha infastidito non è l’immagine in sé, ma il fatto che, secondo lui, la Cina non ha il diritto di commentare gli omicidi commessi dalle truppe speciali australiane in Afghanistan”.

In effetti, certi politici occidentali come quelli australiani hanno per molto tempo interpretato il ruolo di “maestri dei diritti umani”, permettendosi di condannare gli altri con un atteggiamento arrogante, ma senza però permettere agli altri di parlare dei loro atti disdicevoli in termini di diritti umani, inventando una serie di bugie per diffamare gli altri Paesi. La reazione di Morrison sull’ “incidente della vignetta” rivela completamente la loro arroganza e ipocrisia, rende esplicito il fatto che utilizzino due pesi e due misure, oltre che la loro coscienza sporca nel dover far fronte alla realtà dei fatti.

“L’Australia è rapidamente diventata una barzelletta patetica”, queste sono le parole dell’ex ambasciatore australiano in Polonia e Birmania, Tony Kevin. Infatti, se i politici australiani attualmente al potere continueranno a infastidire incessantemente gli altri paesi, invece di concentrarsi sul prendere seri provvedimenti verso le proprie forze armate, condannando i criminali secondo quanto previsto dalla legge, e di chiedere scusa al popolo afgano, ad essere danneggiato non sarà solo il buon nome dell’Australia come Stato, ma anche il sistema di valori di cui il mondo occidentale va tanto orgoglioso.

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