Speculazione politica degli Usa danneggia la vita del popolo statunitense

2020-08-18 21:59:43
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I leader statunitensi hanno ripetutamente utilizzato termini razzisti come “peste cinese” e “virus cinese” per descrivere l’epidemia di Covid-19, innescando una forte protesta negli Stati Uniti e all’estero. La CNN ha pubblicato un articolo in cui si legge che il mondo ha già dato un nome al virus, che non è affatto un’espressione come il cosiddetto “virus cinese”. George Packer, un contributore speciale della rivista americana “Atlantic Magazine”, ha sottolineato che i leader americani vedono la crisi quasi esclusivamente da una prospettiva personale e politica. Alcuni netizen americani hanno affermato che sotto la pressione delle elezioni generali, tali atti di “lavaggio del cervello” forzato delle persone da parte dei politici ispireranno solo altre barzellette.

In effetti, sin dallo scoppio dell’epidemia di Covid-19, alcuni politicanti statunitensi non hanno avuto alcuna concezione di prevenzione e controllo scientifici dell’epidemia, ma al contrario hanno approfittato dell’epidemia per fare speculazione politica: per scaricare le responsabilità della loro insufficiente lotta al Covid-19, hanno associato il virus alla Cina in maniera malevola, istigando apertamente il razzismo. Al fine di conquistare voti alle elezioni, hanno fatto ripartire precocemente l’economia e riaperto le scuole, ottenendo come risultato una recrudescenza dell’epidemia in molti Stati degli Usa.

Come indicato dagli scienziati, le malattie infettive non fanno distinzioni tra Paesi ed etnie, ma sono una sfida comune a tutta l’umanità. Le bugie e le voci possono forse soddisfare la volontà dei politicanti di recitare la propria parte, ma non sono affatto in grado di controllare l’epidemia. Tuttavia, la loro manipolazione di stampo razzista che ha ripetutamente associato il virus alla Cina ha ulteriormente intensificato le controversie etniche nel loro territorio, spingendo il popolo statunitense che già stava affrontando un disastro epidemico in una situazione ancora più difficile.

Vedere come un Paese affronta una crisi è forse il modo migliore per valutare come un governo interpreta il concetto di governance. Secondo le analisi della rivista statunitense News Week, la politicizzazione delle misure di prevenzione e controllo dell’epidemia ha trasformato il Paese nell’ “epicentro globale” dell’epidemia. Tuttavia, non è ancora arrivato il momento più difficile. Il direttore del CDC statunitense, Robert Redfield, ha recentemente lanciato un allarme durante un’intervista, dicendo che se i cittadini degli Usa non adotteranno le dovute misure di prevenzione - come indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale - quando arriverà il prossimo autunno, quando esploderanno simultaneamente l’influenza e il Covid-19, il Paese vivrà “l’autunno peggiore” di tutta la sua storia. Il massimo esperto di sanità pubblica statunitense, Anthony Fauci, ha espresso preoccupazione per l’attuale situazione epidemica negli Usa dicendo che, a giudicare dalle esperienze precedenti, il rialzo del tasso di contagiati confermati degli Usa lascia prevedere “la possibilità di una nuova ondata epidemica”.

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