La xenofobia di Mike Pompeo sta distruggendo la reputazione degli Usa

Di fronte alla doppia crisi dell’epidemia e delle proteste negli Stati Uniti, la performance di Mike Pompeo negli ultimi giorni ha riportato il sistema diplomatico degli Usa in una posizione molto imbarazzante.

E di fronte al problema della discriminazione razziale negli Usa, Mike Pompeo sembra essere un "uomo invisibile". Ha continuato a mantenere in silenzio sulla morte di George Floyd e a disprezzare le manifestazioni contro la discriminazione razziale.

La cosa ironica è che, in confronto al suo nascondere deliberatamente i conflitti sociali interni e le crisi politiche, Mike Pompeo dimostra invece di essere particolarmente entusiasta nel diffamare la Cina. Molti media hanno indicato sarcasticamente che nello stretto mondo di Pompeo, calunniare la Cina sembra essere diventata la sua carica principale.

Certo, Mike Pompeo non è un politico sconsiderato e ignorante, ma è disposto a sacrificare l’interesse nazionale degli Usa per il suo guadagno politico. Il tasso di dimissioni dei funzionari di alto livello nell'attuale governo degli Usa è pari al 65%, più della metà dei quali dovuto alle opposizioni e alle lotte interne al governo. È proprio a causa dell'adulazione di Mike Pompeo per il presidente Donald Trump che gli Usa sono diventati per la prima volta dal 1945 del tutto irrilevanti nella risposta a una grave crisi globale.

La speculazione politica pragmatica di Mike Pompeo non solo ha fatto perdere tempo prezioso nella lotta degli Usa contro l’epidemia, ma sta anche continuando a danneggiare la reputazione internazionale degli Usa. Se Pompeo non saprà pentirsi, la storia non potrà che lasciargli un titolo -"peggior segretario di stato della storia".