Se i politicanti statunitensi continueranno a sostenere il razzismo, ne pagheranno le conseguenze
Oggettivamente il razzismo è un problema di vecchia data nella società americana ed è diventato una malattia cronica del suo sistema di governo. Le continue esternazioni razziste provenienti dai luoghi del potere statunitense, dalla Casa Bianca a Capitol Hill, hanno intensificato l’ingiustizia di fondo della società statunitense nel trattare con le persone di colore e creato nuovi ostacoli alla già difficile lotta contro l'epidemia di Covid-19.
Dovendo far fronte all'impatto dell'epidemia, sullo sfondo di una già grave carenza di risorse mediche, in alcuni ospedali statunitensi il colore della pelle è diventato un criterio per decidere a chi dare priorità nel fornire i trattamenti medici. Kizzmekia Corbett, immunologa del National Institutes of Health, ha rivelato che le istituzioni mediche statunitensi, quando vi è un’insufficienza di ventilatori nelle strutture ospedaliere, interrompono la ventilazione meccanica prima alle persone di origine africana.
I dati pertinenti di metà aprile mostrano che gli afroamericani rappresentavano, rispettivamente, il 52% e il 58% di tutti i contagi e decessi da Covid-19 negli Stati Uniti, una percentuale che è molto più alta rispetto a quella degli afroamericani (13%) che compongono la popolazione degli Stati Uniti.