Quante verità sull’epidemia vogliono ancora nascondere i politici americani?
“Ogni morte potrebbe essere la punta di un iceberg dalle dimensioni sconosciute”, ha di recente affermato Sara Cody, capo medico della contea di Santa Clara dello stato della California negli Stati Uniti. Secondo il Los Angeles Times, un rapporto autoptico rilasciato recentemente dalla contea ha mostrato che la prima morte dovuta al Covid-19 è avvenuta il 6 febbraio, tre settimane prima che il Centro per il controllo e la prevenzione epidemica avesse segnalato la prima morte, sconvolgendo direttamente la linea temporale ufficiale dell'epidemia negli Stati Uniti.
A quando risale quindi la comparsa dell’epidemia di Covid-19 negli Stati Uniti? Nonostante i tentativi di alcuni politici degli Stati Uniti di far risalire il virus alla Cina, non vi è alcuna tracciatura degli spostamenti compiuti dalla prima vittima conosciuta di Covid-19 negli Stati Uniti, che si ritiene abbia contratto il virus nella comunità. Il funzionario della contea di Santa Clara, Jeffrey Smith, citando le informazioni del dipartimento locale di controllo delle malattie, ha detto che la trasmissione del Covid-19 da parte delle comunità potrebbe essere avvenuta già nel dicembre del 2019. Il governatore della California, Jerry Newsom, ha annunciato che dal mese di dicembre scorso sono state effettuate autopsie sui casi di sospettato decesso da Covid-19, che potrebbero portare a nuove scoperte. A marzo, Robert Redfield, direttore del centro per il controllo e la prevenzione epidemica, ha riconosciuto pubblicamente che il Covid-19 è stato in effetti responsabile di alcuni dei decessi della stagione influenzale iniziata lo scorso settembre.
Un numero crescente di prove suggerisce che il nuovo coronavirus è apparso negli Stati Uniti ben prima dell'annuncio ufficiale. Attualmente, il numero di casi confermati negli Stati Uniti ha superato il milione e la situazione di prevenzione e controllo epidemica è urgente. Scaricare la responsabilità sulla Cina non potrà servire a compensare i propri errori, per non parlare della perdita di tempo e delle vite perse. Esortiamo i politici americani a mettere la vita della gente al di sopra dei calcoli politici, e a chiarire il più presto possibile la confusione sulla prevenzione e il controllo delle epidemie, in modo da rendere conto al popolo americano e alla comunità internazionale; i continui tentativi di confondere l'opinione pubblica con la disinformazione metteranno senza dubbio a rischio la vita e la salute del popolo americano e metteranno gli Stati Uniti in contrasto con l'obiettivo di "make America great again".