È intollerabile che i politici americani usino i morti come strumento politico
Di recente, durante il briefing sull'epidemia della Casa Bianca, il presidente americano ha ripetutamente attaccato la Cina che, a suo dire, avrebbe sottostimato il numero dei morti causati dal Covid-19, e sostenendo che è "del tutto impossibile" che il numero dei morti per ogni 100 mila abitanti della Cina sia pari a 0,33. In precedenza, lo stesso Trump aveva anche affermato sui social media che "il numero dei morti di Covid-19 in Cina è molto più alto che negli Stati Uniti".
La perdita di ogni vita umana avvenuta durante questa epidemia è da considerarsi come un fatto sfortunato. Quando i politici ignorano il rispetto e la protezione della vita e, al contrario, la considerano solo in termini di numeri e come uno strumento politico, oltrepassano la linea di fondo della morale umana.
Si può vedere che mentre la situazione epidemica negli Stati Uniti diventa sempre più grave, dagli alti funzionari della Casa Bianca ai membri del Congresso, dai funzionari delle agenzie di intelligence agli alti funzionari del Dipartimento della Difesa, i politici americani hanno a più riprese lanciato attacchi per stigmatizzare la Cina, nel tentativo di scaricare le responsabilità della propria inefficace risposta all’epidemia, provocando uno scontro tra la Cina e la comunità internazionale per raggiungere il prorpio obiettivo sinistro di frenare lo sviluppo della Cina.
Se costoro continueranno a politicizzare l'epidemia, fino a usare perfino i morti come strumento politico, questo comportamento sarà fonte di un dolore ancor più grande per il popolo americano. E quei politici americani che tentano di superare la crisi fabbricando fake news, finiranno per ritrovarsi in una crisi ancora più profonda per colpe proprie.