Alcuni politici negli Stati Uniti sanno solo dire cose insensate e non consentono agli altri di fare domande
Durante un’udienza alla Camera dei Rappresentanti Usa tenuta giorni fa sull’epidemia da Covid-19 il deputato Harley Rouda ha rivolto questa domanda: “Alcuni cittadini americani sono morti per cause attribuite all’influenza, tuttavia è possibile che siano morti per infezione da nuovo coronavirus?”. La risposta è arrivata dal direttore dei Centers for disease control and prevention (CDC) Robert Redfield: “Al momento gli Stati Uniti hanno effettivamente diagnosticato alcuni casi di questa nuova infezione”.
Una risposta di questo tipo equivale a riconoscere il fatto che negli Stati Uniti diversi casi di morte attribuiti all’influenza sono in realtà stati provocati dal Covid-19, fornendo un ulteriore motivo alla comunità internazionale per interrogarsi sulle origini di questo virus.
Tuttavia alcuni politici americani hanno avuto delle reazioni sorprendenti. Ad esempio, l’ex speaker della Camera, Newt Gingrich, ha bollato come “menzogne” le voci sull’origine statunitense del virus. Tale risposta appare in netto contrasto con la filosofia della “macchina del fango” messa in moto contro la Cina subito dopo l’esplosione dell’epidemia .
Accertare quale sia la fonte del virus è problema scientifico e dunque è necessario lasciar parlare gli specialisti. Alcuni politici americani hanno messo in secondo piano l’opinione della scienza e creato le “fake news” senza fondamento al solo scopo di diffondere calunnie, e senza consentire ad alcuno di sollevare dei dubbi in base alla logica e alla coscienza. Questo atteggiamento è dettato da una tipica mentalità prepotente e da “doppio standard”.