Ipocrisia e bullismo della "libertà di stampa" degli Stati Uniti

2020-03-04 13:06:09
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Lunedì 2 marzo il Dipartimento di Stato statunitense ha annunciato un limite al numero di dipendenti di nazionalità cinese di cinque mezzi d’informazione cinesi negli Stati Uniti. Questo è un ulteriore atto di repressione dei media cinesi. Gli Stati Uniti hanno agito contro i media cinesi senza alcuna ragione, non per difendere la cosiddetta "libertà di stampa"; si tratta, in realtà, di repressione politica e bullismo della stampa.

La Cina non ha mai posto restrizioni al numero di mezzi d’informazioni e del personale dei media statunitensi presenti su territorio cinese. Attualmente, ci sono 29 mezzi d’informazioni statunitensi che operano in Cina, mentre sono solamente 9 quelli cinesi negli Stati Uniti. I giornalisti statunitensi possono entrare nel territorio cinese più volte, ma ai loro omologhi cinesi gli Stati Uniti rilasciano solo visti di entrata singola.

A causa dei diversi sistemi politici dei due paesi, anche i ruoli dei media cinesi e statunitensi sono differenti. Per molto tempo, i media mainstream cinesi hanno svolto un ruolo importante nel promuovere la reciproca comprensione tra la Cina e il resto del mondo. Prendendo ad esempio la prevenzione e il controllo dell'epidemia di Covid-19, i media mainstream cinesi hanno lanciato un appello alla comunità internazionale affinché cooperasse in maniera solidale, e hanno espresso la propria gratitudine per l'assistenza ricevuta dai vari Paesi, ivi inclusi anche diversi settori della società statunitense. Purtroppo, alcuni media statunitensi si stanno impegnando con tutte le loro forze per infangare e attaccare la Cina. Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, ha persino espresso esplicito sostegno al reportage del Wall Street Journal che insulta la Cina. È forse questa la "libertà di stampa" che gli Stati Uniti hanno sempre sbandierato?

La Cina osserva sempre le regole internazionali e fornisce il supporto necessario per le regolari attività svolte dai giornalisti dei vari paesi nel proprio territorio. Allo stesso tempo, tuttavia, la Cina si oppone fermamente agli attacchi e agli insulti contro la Cina in nome della "libertà di stampa" e non tollererà mai le violazioni dei propri diritti e interessi legittimi.

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