Le “onde di risacca” non possono fermare il “flusso della marea” della globalizzazione economica

2020-01-21 19:56:41
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Martedì 21 gennaio si è tenuta a Davos la conferenza annuale 2020 del World Economic Forum, alla quale hanno partecipato circa 3000 ospiti provenienti da 117 paesi e regioni del mondo. Sullo sfondo di un’economia mondiale che si trova ad affrontare rischi al ribasso e delle sfide poste al multilateralismo e al libero scambio, il futuro della globalizzazione è diventato naturalmente il tema principale del forum. Una cosa sicura è che, nonostante debba fare i conti con perplessità e venti contrari, la globalizzazione economica continuerà ad avanzare.

Negli ultimi anni sono emerse alcune espressioni derivate dalla parola “globalizzazione”, come “anti-globalizzazione” e “de-globalizzazione”. Alcuni paesi insistono nell’adottare l’unilateralismo e il protezionismo esercitando un’influenza negativa sull’economia mondiale. Lo sviluppo dell’economia mondiale negli scorsi decenni costituisce un processo in continuo cambiamento sotto l’incessante spinta della tendenza storica, e ciò ha portato a un risultato inevitabile, ovvero una sempre più profonda integrazione dell’economia mondiale.

Recentemente Roberto Azevêdo, direttore generale del WTO, ha affermato che negli scorsi due anni molti paesi hanno emanato un gran numero di misure di limitazione del commercio, che solo nel 2019 hanno avuto un impatto sull’importazione globale per un valore pari a 747 miliardi di dollari. Va detto che il protezionismo non è in grado di risolvere i problemi emersi nel corso del processo di globalizzazione economica. In molti ritengono, ad esempio, che la globalizzazione abbia causato disuguaglianza nella distribuzione del reddito all’interno delle economie. Elhanan Helpman, professore di commercio internazionale dell’Università di Harvard che studia da decenni l’iniquità commerciale, ha tuttavia rilevato, nel suo libro Globalization and Inequality, che gli effetti della diseguaglianza nella distribuzione del reddito causata dalla globalizzazione sono di molto inferiori a quelli dovuti alle politiche interne adottate dai diversi paesi e a fattori tecnologici.

I fatti dimostrano che, nonostante si sia affermato un fenomeno di opposizione alla globalizzazione, la tendenza generale di profonda integrazione dell’economia mondiale rimane invariata.

Tre anni fa il presidente Xi Jinping ha avanzato alcune proposte per risolvere i problemi che stanno emergendo nel processo di sviluppo della globalizzazione economica: per prima cosa, occorre puntare sul motore dell’innovazione, creando un modello di crescita dotato di grande vitalità; bisogna insistere sul coordinamento e la connessione, creando un modello di cooperazione caratterizzato dall’apertura e dal win-win; si deve rimanere al passo coi tempi, creando un modello di governance giusto e ragionevole; occorre, infine, insistere sull’equità e l’inclusione, creando un modello di sviluppo che sia equilibrato e a beneficio di tutti.

Quest’anno ricorre il 50esimo anniversario della fondazione del World Economic Forum, il quale ha fornito al mondo una piattaforma aperta e inclusiva per gli scambi, e che è anche un testimone del processo di sviluppo della globalizzazione. La globalizzazione economica costituisce una tendenza storica; sebbene vi siano delle correnti contrarie, nessuno potrà mai fermare la sua inesorabile avanzata.

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