L’uso della forza militare rende la situazione in Medio Oriente ancora più tesa

2020-01-03 20:25:32
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Giovedì 2 gennaio sera, ora locale, il Dipartimento alla Difesa degli Usa ha confermato la morte di Qassem Soleimani, comandante della “Forza Quds”delle Corpo delle guardie della Rivoluzione islamica iraniana nell’attacco dello stesso giorno. Il leader iraniano, Ayatollah Khamenei, ha giurato che si vendicherà. Negli ultimi tempi le relazioni tra gli Stati Uniti e l'Iran sono peggiorate e la situazione in Medio Oriente, già piuttosto complessa, è diventata ancor più turbolenta.

Perché gli Stati Uniti agiscono in questo modo? Le ragioni sono molteplici.

In primo luogo, si tratta di una ritorsione per l'attentato all'ambasciata statunitense in Iraq ed è un atto di deterrenza contro l'Iran. Alla vigilia del nuovo anno, centinaia di manifestanti si sono radunati davanti all’ambasciata statunitense per protestare contro gli attacchi aerei statunitensi contro l’Iraq. Gli Stati Uniti hanno accusato l’Iran di aver agito dietro le quinte e, sebbene l’Iran abbia negato un suo coinvolgimento, gli Stati Uniti hanno ancora aggiunto che “l’Iran pagherà un prezzo enorme, e che questo non è un avvertimento ma una minaccia”, questa dichiarazione è stata vista come un chiaro segnale di un’imminente azione di ritorsione da parte degli Usa.

Tuttavia, l'uso indiscriminato della forza nelle relazioni internazionali intensifica solo i conflitti. Tian Wenlin, ricercatore presso l'Istituto di ricerca del Medio Oriente dell’Accademia cinese per la ricerca delle relazioni internazionali moderne, ha affermato che la nazione Iran ha sempre avuto una natura piuttosto vendicativa. L’uccisione di un leader militare da parte degli Stati Uniti ha lo stesso effetto di prendere a coltellate un "nido di vespe". L'Iran forse si prenderà la propria vendetta attraverso una "guerra asimmetrica" o magari influenzando la sicurezza dello Stretto di Hormuz, un importante canale marittimo per le risorse energetiche.

Allo stesso tempo, l’uccisione di Qasem Soleimani renderà più difficile la risoluzione della questione nucleare iraniana.

Lo stato di perenne instabilità del Medio Oriente ha dimostrato già da tempo che l’uso della forza militare può solo innescare una spirale d'odio e vendette senza fine, non solo non risolve i problemi, ma tende ad esacerbarli. Solo mantenendo la calma, la moderazione e il rispetto degli obiettivi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite e delle norme fondamentali delle relazioni internazionali, tutte le parti interessate, in particolare gli Stati Uniti, possono evitare un ulteriore aggravarsi della situazione e mantenere la pace e la stabilità in Medio Oriente.

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