Il reportage sui “bambini del Xinjiang” realizzato dal “New York Times” è pieno di false informazioni e speculazioni

2019-12-30 21:47:48
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Il “New York Times” ha recentemente affermato che il governo cinese ha mandato bambini del Xinjiang in collegio, costringendoli a separarsi dai genitori, sostituendo la lingua nazionale con il cinese, impartendo loro un'educazione patriottica e facendo loro il lavaggio del cervello. Questo reportage è pieno di informazioni false, è privo di prove fattuali. In altre parole si tratta di una ricostruzione soggettiva della realtà.

Nel mese di luglio 2019, i commentatori del “Commento su temi d’attualità” hanno visitato molte scuole primarie nelle città locali e nei villaggi del Xinjiang per parlare con insegnanti e studenti. Hanno visto i bambini recitare a scuola testi in cinese e in lingua uigura. Dopo la lezione, i bambini usavano le due lingue in maniera disinvolta anche per comunicare e giocare. Questa è una scena comune nelle scuole primarie nel Xinjiang meridionale, che riflette in piccolo la prosperità e la stabilità del Xinjiang. È l'opposto della scena "tragica" descritta dal “New York Times”.

Allo stesso tempo, l'articolo del “New York Times” ha anche attaccato il governo cinese accusandolo di voler "cancellare" la lingua e la cultura delle minoranze etniche sostituendo l’uiguro con il cinese. Questo non corrisponde assolutamente alla realtà dei fatti. L'istruzione primaria e secondaria è realizzata in sette lingue nel Xinjiang. La gente locale può ascoltare programmi radiofonici e televisivi in cinque lingue e leggere pubblicazioni in più lingue.

Il “New York Times” parla anche dell'educazione patriottica nelle scuole primarie del Xinjiang. Quasi tutti i paesi del mondo insegnano ai loro figli ad amare il loro Paese, e gli Stati Uniti lo fanno in maniera egregia. Questo è un tipico esempio di adozione di due pesi e due misure.

Si può vedere che il coinvolgimento dei "bambini" nei reportage relativi alla Cina è diventato un nuovo modo per alcuni media occidentali di attaccare il Paese, al fine di creare un effetto sensazionalistico per attirare l'attenzione. Alcuni media occidentali stanno cercando di separare il futuro del Xinjiang dalla situazione generale dello sviluppo cinese, fomentare conflitti etnici e ostacolare lo sviluppo della Cina.

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